I retroscena della chiusura dei Servizi Psichiatrici a Sant’Arsenio: gli infermieri “servono” a Vallo della Lucania

Era già tutto previsto: 10 infermieri saranno spostati da Sant’Arsenio a Vallo della Lucania, con utenti e pazienti Psichiatrici che invece saranno indirizzati a Oliveto Citra. A volte la politica rende possibile l’impensabile: un esempio eclatante è stato quello della chiusura del Tribunale di Sala Consilina e del suo accorpamento a quello di Lagonegro. Ma ci sono esempi anche in altri settori, ed in particolare in quello della Sanità. Il comune denominatore è che a farne le spese è il Vallo di Diano ed in particolare i suoi cittadini, che si vedono privati di servizi (funzionanti) nel nome di un “bene più alto”. Il caso più recente è quello della chiusura del Reparto dedicato ai Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) sito nell’ex Ospedale di Sant’Arsenio, il cui ultimo giorno di “vita” sarà quello di martedì 8 novembre. Dal prossimo 9 novembre un paziente che si recherà presso l’Ospedale Luigi Curto di Polla, con una crisi in atto e la necessità di ricovero o assistenza nell’ambito dei Servizi Psichiatrici, non sarà più indirizzato presso l’ex Ospedale di Sant’Arsenio bensì ad Oliveto Citra. Circa 60 km di distanza da Polla, e un’ora di auto. Come svelato nei giorni scorsi dai sindacati di categoria, l’Atto Aziendale dell’ASL di Salerno prevede la chiusura del reparto SPDC di Sant’Arsenio con la sostituzione presso il Presidio Ospedaliero di Polla della struttura definita ONE DAY NIGHT (servizio diurno, con 8 posti letto). Ma lo stesso Atto Aziendale, pur deliberato dall’ASL di Salerno, non è stato ancora approvato in via definitiva dalla struttura commissariale regionale. E’ lecito allora almeno chiedersi perchè la chiusura del Reparto dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura di Sant’Arsenio non è stata contemporanea all’apertura del ONE DAY NIGHT del Luigi Curto di Polla. Una operazione quasi indolore, che avrebbe potuto comportare il trasferimento a pochi km di distanza di pazienti e operatori medici e infermieristici, e con locali già disponibili a Polla, per la cui sistemazione sarebbero bastate poche migliaia di euro.E allora perché tanta fretta di chiudere a Sant’Arsenio?

collage sant'arsenio vallo ok

Il motivo è semplice: ancora una volta subentra la logica del “bene più alto”, che in questo caso sembra essere l’apertura del nuovo reparto di Psichiatria presso l’Ospedale di Vallo della Lucania. Sette anni fa la morte del maestro di Castelnuovo Cilento Franco Mastrogiovanni nel corso di un Trattamento Sanitario Obbligatorio, e la conseguente chiusura del reparto, con medici e infermieri alle prese con inchieste e processi, dei quali quello di Appello è ancora in corso. Ora il reparto psichiatrico vallese, nuovo di zecca e costato ben 990 mila euro, “deve riaprire”, ma come fare senza medici e infermieri? A questo punto si ripropone l’abilità della politica di rendere possibile l’impensabile. Ed ecco la soluzione: la annunciata apertura del nuovo reparto di Psichiatria a Vallo della Lucania per il 9 novembre (data che potrebbe slittare di qualche giorno) è preceduta guarda caso l’8 novembre dalla chiusura del reparto Servizi Psichiatrici di Sant’Arsenio. Con i pazienti per il momento indirizzati a Oliveto Citra, e ben 10 dei 13 infermieri ex dipendenti del reparto santarsenese “trasferiti” a Vallo della Lucania per 6 mesi, ovviamente con rimborso della trasferta. La trattativa con quasi tutti gli infermieri (solo in tre hanno rifiutato) sarebbe andata a buon fine grazie ad un progetto incentivante della durata di 6 mesi. Da quanto si apprende con una cifra molto minore si sarebbe potuta garantire l’immediata apertura del ONE DAY NIGHT al Luigi Curto di Polla. Ma ovviamente sono “bruscolini” rispetto al quasi milione di euro speso per il nuovo reparto di Psichiatria dell’Ospedale vallese. Questi i retroscena dell’operazione attuata dall’ASL di Salerno: del nuovo Atto Aziendale -ancora da approvare- per il momento è stata attuata solo una parte, quella che comporta la chiusura del reparto SPDC di Sant’Arsenio, e che guarda caso toglie un servizio al Vallo di Diano e ne apre uno a Vallo della Lucania. Si tratta evidentemente di una precisa volontà “politica”, attuata concretamente dalla dirigenza aziendale. Nel silenzio più totale della politica valdianese: tutti zitti, “per un bene più alto”.

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Una risposta

  1. Roberto De Luca ha detto:

    Piena sintonia con quanto denunciato in questo editoriale.

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