“Randagismo nel Vallo di Diano”, sabato incontro a Sala. Ecco perché il canile comprensoriale “è congelato”

WhatsApp Image 2016-11-05 at 19.25.47“Il problema del randagismo nel Vallo di Diano”. Questo il tema dell’incontro che si  è svolto sabato nell’aula consiliare del Comune di Sala Consilina promosso dall’Associazione Vola, volontari per l’ambiente. Quando si parla di randagismo nel Vallo di Diano è naturale chiedersi quando il territorio potrà vedere completato il canile comprensoriale, una struttura che sicuramente potrebbe arginare se non risolvere il fenomeno.  Naturalmente anche le responsabilità da una parte dei comuni e dall’altra dell’Asl, oltre quelle dei cittadini, sono state oggetto di dibattito. Da sottolineare l’assordante assenza di tanti sindaci, eppure il problema è sentito il tutto il territorio: gli unici presenti erano il Sindaco di Sala Consilina, Francesco Cavallone, il sindaco di Pertosa, Michele Caggiano, Raffaele Accetta, Presidente della Comunità Montana Vallo di Diano e Pietro Caravano, Presidente dell’Associazione Vola insieme ai rappresentanti territoriali.

Interessanti gli interventi del sindaco di Pertosa, Michele Caggiano che ha invitato, per sollecitare  l’Asl Salerno ad assumersi le sue responsabilità sul problema, il sindaco di Sala Consilina, Francesco Cavallone, in qualità di Presidente del Distretto Sanitario 72 a scrivere al Direttore Generale dell’Asl, segnalando il problema del randagismo come una questione di estrema importanza per il territorio e per la quale serve mettere in atto urgenti misure.

E poi naturalmente si è parlato del canile comprensoriale, il presidente Accetta ha ripercorso tutta “la storia” legata alla struttura : “il territorio, ha spiegato, si è fatto carico del problema randagismo con il progetto del canile comprensoriale nel 2000. All’epoca si pensò di delegare le competenze alla Comunità Montana Vallo di Diano”, i comuni sostanzialmente delegarono l’ente per la realizzazione del progetto. “ Il progetto si avviò, ricorda Accetta,  con non poche difficoltà. Il canili fu progettato, fu individuato un terreno, chiesto il finanziamento alla Regione che  concesse 50 mila euro per la struttura che avrebbe avuto 200 posti per i cani”. Ma allo stato dei fatti “i lavori sono fermi per difficoltà economiche. I comuni a fronte di iniziale delega e disponibilità poi piano piano hanno lasciato il cerino in mano alla Comunità Montana non facendosene più carico. E questo, ha sbottato Accetta,  mi lascia amarezza. C’è stato un atteggiamento non proprio in linea con quello che avrebbero dovuto avere i comuni”. L’opera è realizzata in parte, occorre completarla e per fare questo, vista la mancanza di risorse economiche, l’ente ha pensato di affidare l’ultimazione dei lavori e poi la gestione della struttura ad una ditta privata. Ma anche qui è sorto un altro problema come ha spiegato Accetta “la ditta privata è nelle condizioni di avviare i lavori ma non lo sta facendo e probabilmente nei prossimi giorni si metteranno in atto delle azioni, di naturale legale, nei confronti dei responsabili della ditta”.

Ma “la storia” del canile ha anche dei retroscena interessanti fino ad ora non rivelati. Lo ha fatto in parte, l’ex Sindaco di Sala Consilina, Gaetano Ferrari, intervenuto all’incontro anche in qualità di medico veterinario. Ebbene Ferrari ha “rivelato” che lui, insieme ad Accetta avevano proposto ai sindaci del territorio di terminare i lavori del canile comprensoriale: ogni comune avrebbe chiesto un finanziamento per mettere la propria somma, pagando così un mutuo, che ha sottolineato Ferrari “avrebbe avuto sicuramente un costo minore rispetto a quanto pagano i comuni per avere una convenzione con un canile. Ma alcuni sindaci, forse anche per motivi politici, non hanno accettato ed hanno preferito affidare tutto ad un privato. Trovandoci, ora, grazie a loro in questa situazione di stallo” .

Il presidente dell’Associazione Vola, Pietro Caravano nel suo intervento ha sottolineato l’importanza dell’istituzione di una rete di collaborazione tra i sindaci del territorio. “Il sindaco che risolve il problema nel suo paese, ha sottolineato Caravano,  non risolve il problema”.

Erano presenti anche i medici veterinari dell’Asl Felice di Noia e Francescoantonio D’Orilia. Entrambi hanno sottolineato quanto sia importante l’istituzione in ogni comune dell’anagrafe canina. Ma naturalmente per fare queste c’è bisogno di personale e di aiuto.   Inoltre, hanno aggiunto i medici,  la sterilizzazione è fondamentale per evitare la nascita di cuccioli e il conseguente aumento di cani randagi.

Presenti all’incontro anche diversi cittadini e volontari, grazie ai quali nel territorio si è messa in atto un’importante rete di adozioni che davvero sta aiutando tanti poveri cani. I volontari recuperano e curano tanti cani in strada sostenendo spese anche onerose. Onore a loro!

 

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Una risposta

  1. Roberto De Luca ha detto:

    “Si tratta del II step del progetto riguardante la realizzazione del rivoluzionario canile comprensoriale per cani randagi che sorgerà in località Marrone – spiega orgoglioso l’ass. Garofalo- i lavori per un importo pari a 413.000,00 euro completeranno la costruzione di locali principali, locali di servizio di servizio per animali e numerosi box di accoglienza nonché quelli per la lunga permanenza”. Secondo le più ottimistiche previsioni i progettisti della Comunità Montana Vallo di Diano di concerto con l’amministrazione Ferrari hanno fatto sapere che entro fine anno potrebbero spalancarsi finalmente i cancelli ai randagi… http://www.valloweb.com/view_news.php?id_notizia=6327

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