Decessi in psichiatria a Sant’Arsenio, l’avvocato Barone: “Vogliamo la verità sui casi Vitolo e Malzone”

Dopo Mastrogiovanni altri due “morti sospette” nelle strutture dell’Asl di Salerno sempre per quanto riguarda il Tso e che riguardano anche la struttura di Sant’Arsenio. A riaccendere l’attenzione su questi casi non è solo la sentenza del processo d’appello sul caso Mastrogiovanni ma anche le dichiarazioni di un avvocato, Francesco Barone, legale della famiglia di Carlo Vitolo, 40enne morto a Sant’Arsenio. Altro caso, otto mesi prima, riguarda il decesso di Massimiliano Malzone, 39enne di Montecorice deceduto l’8 giugno del 2015 dopo un trattamento sanitario obbligatorio presso l’ospedale di Sant’Arsenio. Sulle due morti indaga – come scrive Carmela Santi per il Mattino.it – la procura della Repubblica di Lagonegro ed in ambedue le vicende giudiziarie sono coinvolti alcuni medici ed infermieri, che hanno avuto in cura il maestro di Castelnuovo Cilento. A ricordare i casi, è l’avvocato Francesco Barone, legale della famiglia Vitolo “L’eseguità  – si legge sul sito del Mattino – della pena e la sospensione dell’interdizione dai pubblici uffici – dice – non rappresenta una vittoria. Per mio cognato Carlo, morto il 4 marzo nel reparto di Sant’Arsenio in circostanze ancora oscure, è tutt’ora in corso un’indagine della Procura della Repubblica di Lagonegro che potrebbe portare ad un nuovo rinvio a giudizio per i sanitari”. L’avvocato Barone non riesce a spiegarsi le dichiarazioni di Corrivetti, direttore del dipartimento di salute mentale dell’Asl, secondo il quale dalla morte di Mastrogiovanni “tutto è cambiato nei servizi di psichiatria e casi del genere non potrebbero più capitare”.

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