Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: il “rosso nascosto” del Vallo di Diano

Sono centinaia i bambini in Italia rimasti senza mamma perché uccisa per mano del loro papà, di un compagno, di un suo amico, di un  uomo. Sono 116 le donne uccise  in Italia dall’inizio dell’anno. Una ogni tre giorni. E nei modi peggiori: con violenza inaudita, fino ad arrivare persino a bruciarle vive. L’ultima donna a Monza è stata strangolata davanti ai suoi bambini. Una mattanza che sembra davvero inarrestabile. Contro la violenza sulle donne, le Nazione Unite hanno indetto per il 25 novembre, una giornata internazionale per dire basta alla violenza sulle donne che spesso ormai sfocia in femminicidi. Un fenomeno che riguarda anche noi, nel nostro territorio, in quel Vallo di Diano dove sono tante le donne che per volere del loro uomo hanno dovuto accettare vessazioni e decisioni incomprensibili: “sei mamma adesso, non devi più lavorare. Ora hai me, non hai bisogno di uscire con le tue amiche. Vuoi studiare? Non ci pensare proprio. Non serve! Il teatro, un concerto? Ma dai! Qui comando io, io porto i soldi a casa, tu pensa a cucinare e a mettere in ordine. Stai zitta, non darmi fastidio. Ma ti guardi come sei  ridotta? Non dire più un’altra parola perché te ne faccio pentire”. Spesso le parole riescono a “violare” in modo doloroso la personalità e sono solo l’inizio di violenze e vessazioni irreparabili. Quante donne del nostro bel Vallo di Diano si sentono dire almeno una di queste frasi, dal marito o compagno, dal padre o dal fratello o da un altro uomo? Quante ancora voglio far finta che vada tutto bene? Quante ancora vogliono accettare tutto questo per evitare che se ne parli in paese? Quante donne ancora vogliono che i loro figli vivano accanto al male, alla violenza ad una persona malata? Allora, coraggio, bisogna trovare la forza per voi e per i vostri bambini: parlate di quello che state subendo, denunciate la violenza alle forze dell’ordine. E ben vengano se possono essere di aiuto e di incoraggiamento le panchine rosse, i centri contro la violenza  sulle donne e la consulta delle amministratrici nel nostro territorio soprattutto se tra loro riescono a costruire una rete di collaborazione. Tutto questo non è mai troppo… anche per le nostre donne del Vallo di Diano.

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