Inchiesta sul petrolio “filone romano”. Il pm chiede l’archiviazione per Criscuolo dall’accusa di associazione a delinquere

Ci sono novità in merito a uno dei “filoni” dell’inchiesta sul petrolio che qualche mese è salita agli onori della cronaca per diverse motivazioni: sia per i personaggi coinvolti (Gemelli il fidanzato dell’allora ministro Guidi) sia per i vari reati contestati a vario titolo alle persone e alle società finite sotto la lente della Procura di Potenza. Nell’inchiesta è finita anche una società di Polla e un suo amministratore, Pasquale Criscuolo. L’indagine è stata divisa in diversi filoni. Quella relativa all’associazione a delinquere che vedeva coinvolto anche lo stesso Criscuolo è stata trasferita al Tribunale di Roma. I magistrati avevano ipotizzato una serie di contatti tra il sindaco di Corleto Perticara, Vicino, e Gemelli per uno scambio di favori con Criscuolo che avrebbe fatto conoscere lo stesso Gemelli al primo cittadino. Il pubblico ministero ha richiesto al giudice l’archiviazione per le persone accusate di associazione a delinquere in quanto “alla luce delle telefonate intercettate – si legge sul decreto di richiesta di archiviazione – sembrerebbe circoscritto alle persone di Gemelli e di Colicchi e dunque un numero insufficiente per configurare il delitto ipotizzato. Questo – si legge ancora – non potendo arruolare a tale ipotetico sodalizio anche gli altri soggetti in quanto gli stessi risultano aver occasionalmente e con riferimento a vicende specifiche stretto accordi”. Non solo. Il pubblico ministero ha anche confutato la tesi accusatoria dell’associazione a delinquere che “presuppone – è scritto – una stabile organizzazione con un’adeguata visione dei compiti e un programma se pur generico proiettato verso la concorsuale commissione di delitti e dunque non può ravvisarsi soltanto nel reciproco scambio di favori”. Si ricorderà che il comportamento di Gemelli (censurato anche dal pubblico ministero romano) portò alle dimissioni della Guidi. Il pm ha però sottolineato che lo stesso Gemelli “non ha mai richiesto compensi”.
Per quanto riguarda i filoni dell’inchiesta sui presunti reati ambientali per lo stoccaggio di prodotti petroliferi con etichettature diverse rispetto a quelle certificate i processi – che vedono coinvolti decine e decine di persone tra società e imprenditori anche del Vallo di Diano sono ancora in corso al Tribunale di Potenza.