Caggiano, vicenda acquedotto. Nove lavoratori senza stipendio minacciano di darsi fuoco

Nove lavoratori della centrale di sollevamento di Caggiano, che fornisce acqua in diversi comuni del Vallo di Diano si sono barricati all’interno della struttura che li ospita, minacciando di darsi fuoco.

I lavoratori si sono muniti di taniche di benzina chiedendo di parlare con qualche funzionario della Regione. Nello specifico, gli operai che non percepiscono stipendio da diversi mesi, hanno chiesto di poter interloquire con l’Assessore regionale all’Ambiente Fulvio Bonavitacola che però non è sopraggiunto sul posto.

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La protesta ha preso piede perché la gestione dell’infrastruttura è stata trasferita al Consac che non intende assorbire i lavoratori. L’azienda, infatti, ha più volte ribadito, secondo Giovanni Ferraioli della Femca Cisl Salerno, di poter predisporre dell’opera ma non del personale, in quanto non può garantire il pagamento del servizio prestato.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale Stazione, comandata dal Maresciallo Francesco Raciti, i militari della Stazione di Petina, il Tenente Gaetano Ragano, comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile di Sala Consilina, il sindaco di Caggiano, Giovanni Caggiano, il Vice Sindaco del paese Modesto Lamattina ed i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Sala Consilina guidati dal Capo squadra Luigi Morello.

IMG-20170118-WA0010I caschi rossi sono stati gli unici ad essere entrati nello spiazzale della struttura per garantire sicurezza agli operai. Davanti la struttura della centrale di sollevamento, anche Michele Marano, funzionario di zona della Regione Campania, che però non ha portato risposte ai nove lavoratori.

Nel primo pomeriggio, un lavoratore, barricato all’interno della struttura ha accusato un malore ed è stato trasportato dai sanitari del 118 presso l’ospedale “Luigi Curto” di Polla.

AGGIORNAMENTO: La protesta si è conclusa intorno alle ore 17:00 di oggi. A raggiungere i lavoratori è stato il Dirigente regionale del settore acqua Ciro Pisacane, che ha lungamente interloquito con gli operai. Dall’incontro è stato deciso per una riunione in Prefettura, che si terrà lunedì 23 gennaio alle ore 12:00 per cercare di risolvere la situazione.

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