Gasolio illegale a Teggiano, la posizione della difesa della società coinvolta nella vicenda

“In relazione all’articolo da voi pubblicato in data 23/12/2016 dal titolo: “Gasolio “illegale” a Teggiano: quattro persone denunciate. La Finanza sequestra un’autocisterna e un distributore di carburanti”, a firma di Pasquale Sorrentino il sottoscritto Avv. Michele Rullo del Foro di Napoli, difensore della società coinvolta nella vicenda , con il presente comunicato intende precisare quanto segue allo scopo di ottenere una rettifica del medesimo articolo: dal titolo e dal tenore del citato articolo emergerebbe il coinvolgimento della società difesa dal sottoscritto in un sequestro di una cisterna stradale priva dei prescritti documenti, contenente 30.000 litri di gasolio di provenienza illecita dal quale sarebbe derivata la denuncia a piede libero di due soggetti . In realtà la vicenda per della quale si sta occupando il sottoscritto ha riguardo il sequestro di un impianto di distribuzione di carburante nel territorio di Teggiano gestito da una società che solo dal 2015 ha affittato l’azienda dai concessionari del decreto autorizzativo. Dal principio le indagini si erano rivolte verso la presunta manomessione delle colonnine dello stesso distributore per occultare la effettiva erogazione del prodotto; a seguito di apposita consulenza tecnica, disposta dal PM titolare, è stata assolutamente esclusa la paventata manomissione dei contalitri; tuttavia , da un prelevamento di campioni effettuato circa 4 mesi dopo il sequestro, è emerso che il prodotto giacente nei serbatoi, circa 15.000 litri, non soddisfacesse uno solo dei parametri previsti dalla UNI EN 590 , 2014 con uno sforamento di circa 10 gradi centigradi nella curva di distillazione; da ciò la procura della Repubblica di Lagonegro ha desunto una probabile operazione di miscelazione abusiva del prodotto che pur sempre è da qualificare come gasolio. D’altra parte questa difesa , con il supporto dei propri consulenti, sta predisponendo una corposa  consulenza che mette in dubbio i risultati delle analisi perchè effettuate su campioni non correttamente prelevati ma soprattutto prelevati dopo che l’impianto è rimasto chiuso per oltre 4 mesi; inoltre dalla consulenza è emerso che l’adulterazione, se verificata, potrebbe aver avuto origine da una contaminazione accidentale del prodotto nelle varie fasi di stoccaggio e trasporto, ed in tal senso il sottoscritto ha avviato delle indagini per verificare le eventuali responsabilità. In ogni caso, conclude la consulenza redatta ,  emergerebbe che la percentuale di eventuale adulterazione non supererebbe il 2% del prodotto che significherebbe circa 380 litri su 19.000; il chè renderebbe poco credibile l’intento fraudolento da parte dei gestori. Alla stregua di tutto quanto sopra il sottoscritto, nell’interesse dei propri assistiti chiede che voglia le redazione provvedere all’immediata rettifica del citato articolo rimarcando in modo inequivoco che l’attuale società gestrice dell’impianto sequestrato nulla ha a che vedere con il sequestro di cisterne di gasolio prive di documenti, come provato dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari che si allega alla presente . Certo di aver chiarito i termini della questione resta a disposizione per ulteriori chiarimenti”.

Napoli 18/01/2017

Avv. Michele Rullo

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