Neve, sconcerto dell’insegnante Annamaria Mariniello: “Dal sindaco attacchi pubblici a commenti privati”

L’insegnante Annamaria Mariniello risponde al sindaco di Sala Consilina Francesco Cavallone con una lettera aperta inviata alla nostra redazione. Non sono passate inosservate le dichiarazioni del primo cittadino rilasciate in occasione della conferenza stampa sulla fine dell’emergenza neve. In quella occasione il sindaco Cavallone aveva rilasciato ai microfoni delle testate giornalistiche presenti  alcune frecciatine rivolta a “qualche cittadino” e ad “alcune insegnanti” che avevano manifestato dissensi nei giorni dell’emergenza neve sulle modalità di gestione della stessa. In particolare la frecciatina più polemica di Cavallone era stata rivolta proprio alle insegnanti: “Consiglio loro -aveva detto il sindaco di Sala Consilina- di concentrarsi sul proprio delicato lavoro e non su sterili polemiche”. A stretto giro di posta arriva la riposta di Annamaria Mariniello, insegnante a Sala Consilina, che esprime il suo sconcerto tramite una lettera aperta inviata alla nostra redazione che riceviamo e pubblichiamo. I temi trattati dall’insegnante salese toccano, tra le altre cose, la libertà di pensiero e la censura. “Bisogna, dunque, accettare che anche qui, a Sala Consilina -scrive tra l’altro Annamaria Mariniello- come sta accadendo purtroppo in tante parti del mondo, la censura e la repressione del libero pensiero siano la regola?”.

A SEGUIRE IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA APERTA INVIATACI DA ANNAMARIA MARINIELLO:

ATTACCHI PUBBLICI A COMMENTI PRIVATI

“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione. Tale diritto include la libertà di avere opinioni senza interferenze e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza alcuna frontiera”. 

“Così recita l’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite; questo dovrebbe essere garantito a tutti i cittadini di tutti i Paesi del mondo. Mentre in altre parti d’Italia migliaia di persone vivono ancora momenti drammatici (ed è a loro che dovrebbe andare l’attenzione concreta), attraverso la stampa locale assistiamo, con sgomento, a conferenze in cui un sindaco si permette di tirare le orecchie a qualche cittadino ed elargire consigli ad alcune insegnanti, dicendo loro di occuparsi soltanto di far bene il proprio lavoro, esimendosi dall’esprimere pareri in merito a ciò che accade nel proprio paese!

Nei giorni scorsi abbiamo vissuto il disagio di avverse condizioni meteo, malgrado le squadre di soccorso abbiano lavorato alacremente. I comunicati ufficiali sono stati annunciati prima sui social, e non sui siti istituzionali. Intanto, noi insegnanti abbiamo cercato di supplire alla mancanza di informazioni da parte di chi doveva fornirle. Negli altri paesi del Vallo di Diano i Sindaci si sono assunti, a tempo debito, la responsabilità di decidere di chiudere le scuole o di lasciarle aperte, rendendole accessibili, consentendo a genitori, alunni ed insegnanti la possibilità di organizzarsi; hanno comunicato con la popolazione perché, lavorando insieme, si potessero risolvere i problemi della collettività.

A Sala no, le comunicazioni avvengono dopo. Ora ci spettano consigli…

Come si può rimanere in silenzio? Come è possibile fingere di non aver ascoltato se ciò offende profondamente la libertà di pensiero di ognuno di noi? Bisogna, dunque, accettare che anche qui, a Sala Consilina, come sta accadendo purtroppo in tante parti del mondo, la censura e la repressione del libero pensiero siano la regola? Pur conoscendo lo zelo di chi riporta, con solerzia, private conversazioni, non si può comprendere l’atteggiamento offensivo pubblicamente reso.

E soprattutto, se il potere intende esercitare il proprio controllo anche in gruppi chiusi di conversazione, allora è davvero impossibile tacere!

Mi permetto, umilmente, di esternare qui le mie riflessioni: è necessario che ognuno di noi raggiunga la consapevolezza che non sia più possibile assistere supinamente alla deriva di una città i cui amministratori continuano a ripeterci che “va tutto bene”.

Oso dissentire! E se questo viene impedito, se non è pensabile esprimere liberamente le proprie opinioni, se si è costretti a replicare, vittime di accuse ingiuriose e offensive, mi rendo conto di quanto sia necessario chiarire che è proprio il mio lavoro di insegnante a far sì che anch’io vinca la mia proverbiale riservatezza. Al centro della mia professione di docente c’è una responsabilità pubblica che si esplica nell’etica del lavoro portato a termine nel modo più opportuno, nell’impegno educativo verso i miei alunni, nella consapevolezza di contribuire a formare persone e cittadini consapevoli e attivi.

Essere insegnante significa anche formare menti dotate di pensiero critico, in una comunità dove sia possibile discutere in modo libero, aperto, tollerante su tutte le questioni. Ho tanta fiducia nei nostri piccoli alunni, nei giovani che saranno il nostro futuro e già dimostrano capacità di giudizio; spero che non si rassegnino mai, che abbiano sempre la forza di opporsi in maniera costruttiva e il coraggio di uscire per andare oltre, ad osservare il mondo, quello senza muri. Mi auguro che possano fare le loro esperienze fuori, in realtà stimolanti, forti del bagaglio di valori e tradizioni che ogni famiglia di questo territorio ha saputo tramandare loro, che questo consenta di coltivare sogni e cercare soluzioni.

Infine, auguro a tutti noi che essi abbiano il gran coraggio di ritornare, perché sia possibile realizzare qui i loro desideri, portare a Sala le loro competenze, lavorare insieme a chi ha scelto da sempre di vivere qui e, ogni giorno, investe le proprie energie e il proprio impegno per fermare questa triste agonia. La nostra comunità deve riprendere le sue funzioni vitali, deve essere in grado di avere nuovi obiettivi, non può essere vinta da tanta grettezza”.

 Annamaria Mariniello

VIDEO SERVIZIO CORRELATO:

Neve, il “grazie” di Cavallone agli operatori. Tirata d’orecchie ad “alcuni cittadini e qualche insegnante”– https://www.italia2tv.it/2017/01/20/neve-il-grazie-di-cavallone-agli-operatori-tirata-dorecchie-ad-alcuni-cittadini-e-qualche-insegnante/

Una risposta

  1. Giulio Pica ha detto:

    Ineccepibile la lettera di Anna Maria Mariniello. Evidentemente la gestione del potere dà alla testa e fa credere di poter reprimere il dissenso in barba ai più elementari principi della democrazia, sanciti nella nostra Costituzione oltre che, come ha ricordato Anna Maria Mariniello, in molte convenzioni internazionali.

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