La proposta dell’assessore regionale sui Fondi Europei: “Un tavolo di lavoro per lo sviluppo delle aree protette”

“Un tavolo di lavoro permanente da costruire insieme, per sviluppare le aree protette secondo le indicazioni dei territori e soprattutto pensando all’ambiente come un settore trasversale, interconnesso con altre aree, come ad esempio agricoltura, infrastrutture”. E’ questa la proposta che ha avanzato l’assessore regionale ai Fondi Europei, Serena Angioli, all’incontro organizzato dall’Ente Riserve Sele Tanagro e Monti Eremita Marzano a Contursi Terme, presso le terme Tufaro su “Fondi europei 2014-2020, le opportunità per le aree naturali protette”. Un incontro che ha voluto presentare le opportunità date ai Comuni, soprattutto quelli in inseriti in aree protette, per realizzare interventi di sviluppo, compatibili con l’ambiente e a tutela di esso.

“Sono temi su cui lavoriamo da tempo per offrire ai territori delle possibilità di conoscenza degli strumenti di finanziamento e quindi delle possibilità normative che possono determinare sviluppo, fermo restando la tutela e la salvaguardia del nostro patrimonio ambientale – ha ribadito la presidente dell’Ente Riserve, Maria Gabriella Alfano – Ed è possibile realizzare questo, gli esempi sono tanti”. Infatti, all’incontro di Contursi, gli esperti invitati hanno evidenziato non solo quali fondi ci sono ma anche le buone prassi, i casi di successo di interventi che hanno davvero prodotto azioni positive attraverso interventi concreti. Un occhio particolare tra tutti gli interventi proposti è stato dato ai Life, progetti specifici sull’ambiente su cui il nostro Paese si sta attivando e che, nel corso del tempo aumentano in termini numerici. Sono progetti di sviluppo su cui è particolarmente interessata anche l’area del Sele.

La presenza di molti amministratori locali, sindaci, tecnici dal Vallo di Diano, al Sele, al Cilento, ha evidenziato proprio l’attenzione a questi temi su cui i territori sono sensibili.  Ma spesso ci si scontra con tante problematiche. Le ha riassunte con forza il Presidente del Parco del Cilento, Tommaso Pellegrino, che ha evidenziato come la burocrazia continui ad essere sempre un vero nemico delle azioni proposte. “E’ un freno alle opportunità che pure ci sono”, ha detto. Fa un esempio: per pulire il fiume Tanagro occorrono diciotto pareri, ciò significa un paio di anni. Tempi che da soli danno la dimensione del lavoro che serve e su cui l’assessore regionale Angioli ha mostrato il suo impegno per superare anche difficoltà come queste.

Al tavolo della giornata di studio erano presenti il sindaco di Contursi Terme, Alfonso Forlenza, il vice, Antonio Briscione, la presidente dell’Ente Riserve, Maria Gabriella Alfano, ed il Presidente del Parco del Cilento Vallo di Diano ed Alburni, Tommaso Pellegrino; gli esperti Federico Benvenuti, Marcello Murino, Maria Teresa Di Mattia e Raimondo Santacroce, Giovanni Antelmi, Antonio Catone e il Presidente di Federparchi Giampiero Sammurri,.

I ragazzi dell’Istituto Alberghiero “Corbino” di Contursi, invece, hanno presentato alcuni piatti della tradizione locale, per unire l’ambiente e la gastronomia di qualità.

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