Padula, abbattuto dal vento uno dei tre alberi secolari. Il Pino Marittimo aveva 450 anni

“Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta…”.

La lirica scritta di getto dal grande Alessandro Manzoni alla notizia della morte del “gigante” Napoleone Bonaparte, nella impareggiabile versione recitata da Vittorio Gassman, ci è venuta in mente vedendo le immagini che arrivano da Padula e che documentano la morte di un “gigante” della natura: ed in effetti chiunque dotato di un minimo di sensibilità resta almeno per un istante scosso e senza parole di fronte alla vista di ciò che resta del Pino Marittimo secolare che era sito sulla Strada Comunale Starza.

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Con i suoi 450 anni il pino era il più giovane dei tre alberi secolari padulesi, ed è stato abbattuto dal fortissimo vento che ha imperversato nel Vallo di Diano nei giorni scorsi. Parafrasando Manzoni adesso il tronco senza vita resta immobile, senza più ricordi e privato di tanta anima, dopo essere stato testimone naturale di quasi mezzo millennio di storia.

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È facile immaginare infatti che anche la natura abbia un’anima, e lo è anche di più nel Vallo di Diano, territorio che si fa vanto del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, e che da tempo sembra aver deciso di puntare ad uno sviluppo ecosostenibile, esaltando le proprie caratteristiche ambientali. Non desta quindi meraviglia che, soltanto pochi giorni fa, proprio da alcuni cittadini di Padula fosse stato lanciato un appello per salvare i tre alberi secolari della Città della certosa di San Lorenzo.

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Oltre all’ormai defunto Pino Marittimo sito sulla strada Comunale Starza, di circa 450 anni, c’è anche il Tiglio di Piazza San Francesco, davanti al conosciutissimo convento, che porta ancora discretamente bene i suoi 550 anni, censito tra gli alberi monumentali del Vallo di Diano e le testimonianze storiche da tutelare.

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E poi c’è il Castagnone sulla Strada Provinciale per Arena Bianca che raggiunge e supera i 700 anni. Purtroppo a pochi giorni di distanza dall’appello raccolto dal gruppo di discussione di Facebook “Padula nel Mondo – Passato e Presente in the World” e rilanciato da Italia 2 TV, di alberi secolari a Padula ne restano soltanto due, dei quali il Castagnone in condizioni chiaramente disperate. L’appello per salvare il salvabile resta più che mai valido. Oppure, come spesso accade nel Vallo di Diano, la natura e l’incuria continueranno a fare il loro corso: “Ai posteri l’ardua sentenza”.  

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