PD, resa dei conti Esposito-Annunziata. Esposito: “Abusivo, fuori dal PD”. Annunziata: “Nuovo CDA fantasma”

È guerra totale nel PD valdianese, la resa dei conti tra Vittorio Esposito e Sergio Annunziata. Tanto tuonò che piovve: alla fine gli strascichi della vicenda infinita del Consorzio di Bacino SA/3 fuoriescono dall’ambito dell’Ente Consortile, e travolgono gli assetti e gli equilibri del Partito Democratico del Vallo di Diano. Lo scontro tra Esposito e Annunziata non sembra più sanabile, ed il giorno dopo l’Assemblea fiume tenutasi lunedì a Camerino di San Rufo i due contendenti continuano a “suonarsele” verbalmente a distanza. I toni sono ancora più accesi, e le posizioni sembrano inconciliabili. Una guerra fratricida senza esclusione di colpi interna al PD e una brutta gatta da pelare per il coordinatore valdianese Mimmo Cartolano. Quello che sta accadendo e i toni dello scontro non mancheranno di avere ripercussioni a livello provinciale.

VITTORIO ESPOSITO

Se c’è un soggetto abusivo -attacca Vittorio Esposito– che ha distrutto la sanità del Vallo di Diano è Sergio Annunziata. Chiedo al Partito Democratico di liberarci da questo soggetto -continua Esposito- che manca di correttezza istituzionale. Fino a prova contraria io ed Enrico Zambrotti rappresentiamo il PD e la prassi vuole che si rispettino i ruoli, almeno istituzionalmente. Una cosa sono le dichiarazioni politiche, un’altra sono le affermazioni personali con le quali ci accusa di aver distrutto il Centro Sportivo Meridionale e indebitato i comuni con la nostra gestione. Se il Partito Democratico vuole mantenere questi soggetti al suo interno io mi autosospendo da domani mattina. Se non sbaglio Annunziata non è più sindaco da 4 anni, eppure resta ancora presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ASL di Salerno. Se fosse una persona corretta che tiene al territorio -conclude Esposito- il giorno dopo la scadenza del suo mandato si sarebbe dovuto dimettere, dando la possibilità di eleggere un sindaco vero, che ne avrebbe pieno diritto”. Fin qui il durissimo attacco di Vittorio Esposito, ma Sergio Annunziata non è da meno nei confronti del “rivale” di partito.

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“Alla fine voglio proprio vedere chi effettivamente resterà nel nuovo CDA del Consorzio con Vittorio Esposito -attacca il vicesindaco di Atena Lucana- e sono pronto a scommettere che sarà l’ennesimo CDA fantasma. Solo San Pietro e Polla sono insieme a Esposito e a Zambrotti. Tutti gli altri comuni presenti all’Assemblea, alcuni andati via prima della votazione del CDA come Teggiano e come Padula, sono in causa su tutto con il Consorzio. Su 12 comuni soci fondatori che votano, a parte due a favore e un astenuto, ben 9 hanno fortemente contestato la gestione dei debiti e le quote associative. Il Consorzio -continua Annunziata- è in perdita da anni così come certificato dai bilanci fatti da loro. La dimostrazione è che Polla pagherà 500mila euro per i debiti maturati in soli 5 anni, per ripianare debiti verso servizi inesistenti del Consorzio”. Annunziata attacca anche il direttore generale Zambrotti: “Per chiarezza voglio sottolineare che il direttore generale non ha esibito alcuna documentazione sulla sua posizione lavorativa”. E poi torna sul nuovo CDA: “Il nuovo CDA è stato votato da soli due comuni. Sulla carta dovrebbe vedere la partecipazione di 7 comuni più il presidente Esposito, ma in realtà dopo le risposte ci saranno solo 2 comuni. E tutto questo -continua- si inserisce nel corpo di una delibera secondo la quale il nuovo CDA non ha responsabilità per eventuali debiti!”. Infine una ultima stoccata a Esposito: “Piuttosto dovrebbe spiegare come mai nel Bilancio Consuntivo 2015 circa 42mila euro vanno al Commissario Liquidatore rifiuti che guarda caso si chiama Vittorio Esposito… e noi paghiamo”.

foto cartolano

Insomma sembra davvero arrivata la resa dei conti nel PD del Vallo di Diano, e la patata bollente passa nelle mani del coordinatore Mimmo Cartolano che dovrà provare a sgarbugliare una matassa che rischia di diventare il peggiore dei boomerang per il partito anche a livello provinciale e regionale. In un momento già di per sé delicato per il PD.

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Una risposta

  1. Roberto De Luca ha detto:

    «Perché io ho rotto il sistema. E un business. Basta fare gli interessi dei propri concittadini e non di altri. Diventa un affare per loro la raccolta differenziata. Le tariffe non aumentano qui da cinque anni. Negli altri Comuni sono schizzate in alto. Io per legge dovrei coprire almeno il 50 per cento dei costi con i soldi dei cittadini. Glieli faccio risparmiare». E poi si scopre che tutto è ancora in piedi a distanza di undici anni.
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/12/15/atena-lucana-il-paese-modello.html?ref=search

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