Da venerdì 14 luglio la Certosa di Padula protagonista dell’estate Campana con “I Percorsi dell’Anima”

Si chiamano “I percorsi dell’anima” e vedranno tre Certose campane protagoniste con concerti, mostre di arte antica e contemporanea e altre iniziative. Le tre certose prescelte, tutte trecentesche, sono quella di San Lorenzo a Padula , di San Martino a Napoli e di San Giacomo a Capri. “Una proposta culturale di grandissimo fascino –ha detto il governatore Vincenzo De Luca-  nell’ambito di una stagione di vita culturale della Campania che appare la più interessante e qualificata da decenni a questa parte. In questi luoghi di straordinaria spiritualità –sottolinea il Governatore- si farà uno sforzo di fusione tra cultura antica e moderna”. L’inaugurazione del cartellone, fitto di appuntamenti, è previsto per le 18.30 di venerdì prossimo nel Vallo di Diano, presso la certosa di aPadula con una performance dell’italiana Vanessa Beecroft, che si esibirà accompagnata da una coreografia di altri trecento interpreti –tutti reclutati con selezioni condotte direttamente sul territorio. Di solito Beecroft mette in scena corpi nudi, ma questa volta, anche per rispetto al luogo, la performance dovrebbe essere più casta, anche se comunque si dovranno rispettare regole di scena e riti teatrali ben precisi. La performance si chiama «Thirteen Christs» e prevede che tredici prescelte giacciano immobili sopra un tavolo mentre sfila una lunga processione che dall’ingresso della certosa arriverà poi fino al chiostro grande. Le tre certose sono state scelte dallaRegione nell’ambito dei progetti di eccellenza finanziati dal Ministero per i Beni Culturali in collaborazione con il Polo museale della Campania,  che terminerà con la chiusura di tutte le mostre il 21 ottobre. La Certosa più antica di tutte, e tra le più grandi d’Europa con una superficie di oltre 50 mila metri quadrati, è proprio la Certosa di San Lorenzo a Padula, i cui lavori iniziarono nel 1306, e fu edificata anche per ragioni sociali e civili, non solo religiose. Infatti in quelle  zone del Vallo di Diano si formavano spesso delle paludi, e l’Ordine Certosino aveva all’epoca le conoscenze più adeguate per avviare una vasta opera di bonifica.

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