La siccità prosciuga i corsi d’acqua del Vallo di Diano: volontari salvano centinaia di pesci moribondi

Volontari impegnati in queste ore nel Vallo di Diano per salvare, come mostrano le nostre immagini, i pesci che popolano gli affluenti del fiume Tanagro.

Ore e ore di massacrante lavoro con temperature che per quasi tutta la giornata superano il 40 gradi, eppure nonostante tutto non si ferma l’azione del gruppo di cittadini di Sant’Arsenio che stanno tentando di evitare una vera e propria strage di pesci, causata dalla siccità e dalla conseguente riduzione delle acque.

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Il gruppo si è formato spontaneamente in seguito all’iniziativa di tre volontari: Luigi Pandolfo, Melinda Borysevicz e Rossano Valisena, che nelle scorse settimane avevano deciso di dedicare parte del loro tempo al recupero di rifiuti abbandonati abusivamente nelle acque del Tanagro e dei suoi affluenti.

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Il loro esempio in breve tempo è stato seguito da altri volontari, e sono stati sempre più i cittadini santarsenesi che si sono ritrovati impegnati nella salvaguardia ambientale. Dopo i tanti rifiuti recuperati e smaltiti con la collaborazione dell’amministrazione comunale di San Pietro al Tanagro, l’attenzione dei volontari è stata rivolta ai pesci, che negli ultimi giorni, in particolare lungo il corso del Setone, tra Sant’Arsenio e San Pietro al Tanagro, rischiano addirittura l’estinzione a causa del prosciugamento delle acque.

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E così, con la collaborazione dei responsabili di Ataps Tutela Ambientale Onlus di Sala Consilina e del gruppo River Keepers Tanagro, immediatamente allertati, è partita l’operazione di salvataggio che ha già portato già alla salvezza di ben 300 carpe. I pesci sono stati prima prelevati con retini e secchi mentre ormai agonizzanti e stremati giacevano quasi spiaggiati sul corso del Setone ormai asciutto, e poi trasportati e liberati in altri corsi affluenti del Tanagro che nonostante la siccità non rischiano di restare a secco. Si tratta di esemplari molto grandi di carpe, del peso in media di 2 kg, con qualcuno che arriva anche a 7/8 kg.

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Purtroppo nonostante lo sforzo dei volontari sono tanti i pesci che non ce l’hanno fatta a superare l’emergenza ambientale, e le acque del Setone e di altri corsi valdianesi prosciugati sempre di più in queste ore sembrano diventare un cimitero all’aperto di pesci. L’opera di salvaguardia ambientale e della fauna da parte dei volontari santarsenesi non è soltanto pratica ma anche di sensibilizzazione: nel corso delle operazioni è stata infatti notata e portata alla ribalta l’assenza nelle acque di esemplari di carpe di piccole dimensioni. Si tratta di un segnale d’allarme preoccupante, che potrebbe essere conseguenza della sempre maggiore presenza nei fiumi valdianesi di specie non autoctone, un tempo non presenti, come il Gambero Rosso della Louisiana. Questi esemplari starebbero colonizzando sempre più i corsi d’acqua e la loro natura predatoria sarebbe la causa della sparizione di pesci di piccola taglia, non solo carpe ma anche altri. Un fenomeno che -evidenziano i volontari- andrebbe studiato attentamente per verificare le conseguenze che comporta a tutto il delicato ecosistema ambientale del Vallo di Diano e del Tanagro.

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