Omicidio Vassallo, il secondo test del dna scagiona Bruno Humberto Damiani

Tra meno di una settimana ricorre l’anniversario dell’omicidio di Angelo Vassallo, da tutti conosciuto come il “sindaco pescatore” di Pollica, ucciso il 5 settembre del 2010 con novi colpi di pistola mentre stava tornando a casa. A 7 anni dalla sua morte c’è un nuovo colpo di scena nell’inchiesta che si sta portando avanti per scoprire l’autore del delitto. Attualmente l’unico sospettato di essere l’assassino di Vassallo o comunque si presume possa essere a conoscenza dei fatti accaduti è Bruno Humberto Damiani da tutti conosciuto come “o’ brasiliano” il quale  è recluso nel carcere di Secondigliano. Ebbene il colpo di scena riguarda proprio Damiani che è stato sottoposto per la seconda volta al test del dna. Il primo esame fu eseguito poco dopo l’omicidio e diede esito negativo. Stando ad alcune indiscrezioni trapelate anche per il secondo esame effettuato  “non vi sarebbe riscontro tra il suo profilo genetico e quelli rinvenuti sul luogo dell’omicidio”. Per questo, il legale di Damiani, Michele Sarno, è in attesa del deposito ufficiale degli atti prima di chiedere alla procura salernitana la cancellazione del nome del suo assistito dal registro degli indagati. Intanto la  Direzione Distrettuale Antimafia continua con le indagini, che nel corso degli anni hanno affiancato a Damiani anche altri tre nomi sulle cui identità vige il più stretto riserbo. La DDA ha disposta anche il test del dna su 94 persone di Pollica che potrebbero aver avuto un contatto con il sindaco Vassallo. Le indagini continuano ma c’è una data che incombe sugli inquirenti.  L’ultima proroga per l’inchiesta è stata concessa infatti fino al 2018.

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