La denuncia di Alice: “Troppe barriere architettoniche e mentali a Polla e nel Vallo di Diano”

Alice è una ragazza che ha radici pollesi, ha quasi 30 anni. Vive a Firenze, dove si è laureata. Ama la letteratura e le sue radici valdianesi. Appena può torna a Polla con la sua famiglia. Non può da sola, purtroppo, perché Alice è una ragazza diversamente abile sin dalla nascita. Un problema motorio l’ha costretta alla sedia a rotelle e ad affrontare la vita in modo diverso. Con più grinta e tenacia. Ma ogni volta che torna a Polla, Alice deve affrontare ostacoli che non si attenderebbe.
“Io penso che Polla sia un paese bellissimo, lo adoro, è un incanto. Un paese da visitare con dei monumenti bellissimi”. Purtroppo Alice non può gustarlo a pieno il suo paese. “Infatti tanti luoghi non sono accessibili ai disabili. Io in prima persona ho sempre difficoltà a entrare nelle chiese, ad esempio poiché per entrare all’interno di esse ci sono delle scale e anche se in alcune ci sono delle pedane sono troppo ripide”. E non sono le uniche difficoltà con cui devono combattere Alice e altre persone diversamente abili che vogliono visitare il Vallo di Diano e che vivono nel Vallo di Diano. “Polla e il Vallo di Diano – denuncia ancora Alice –  non sono all’altezza per l’accoglienza dei disabili sia per la presenza delle barriere architettoniche sopra descritte sia per la mentalità chiusa dei residenti nei confronti dei disabili. Marciapiedi con pali in mezzo, rampe troppo ripide, situazioni complessi da affrontare. “Il consiglio che mi sento di dare è quello di conoscere a fondo il disabile che si trova di fronte e capire i suoi bisogni per poterli poi soddisfare. Solo così si potrà crescere insieme”.

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