Condannato a 10 anni il 33enne di Polla coinvolto nell’incidente mortale a Marsico Nuovo

E’ stato condannato a dieci anni di carcere per omicidio stradale plurimo,  il trentatreenne di Polla, che nel giugno del 2016 fu coinvolto nell’incidente stradale in Basilicata e nel quale morirono due persone, madre e figlio. La sentenza in primo grado  è arrivata dal Tribunale di Potenza. Il giovane di Polla è stato uno dei primi ad essere processato per omicidio stradale in Lucania e rischiava una condanna fino a 18 anni. In primo grado è arrivata, invece, la pena a dieci anni. Il terribile sinistro si registrò lungo la strada statale 598, la cosiddetta «Fondo Val d’Agri», all’altezza del comune di Marsico Nuovo. Nello schianto persero la vita Franco Apa, 38enne di Tramutola e una settimana dopo anche sua madre Filomena Cavallo di 67 anni. La donna fu ricoverata inseguito allo scontro mortale presso l’ospedale di Villa d’Agri, dove morì dopo sette giorni  di agonia a causa delle ferite riportate. I due mezzi – secondo la ricostruzione dell’incidente – si scontrarono, ed uno, quello con a bordo madre e figlio, volò oltre il guardrail, finendo sotto il cavalcavia. La Citroen Cactus piombata giù dal ponte era guidata dal giovane di Tramutola. Nell’altra auto, l’Audi nera, viaggiava invece il 33enne di Polla, trasportato in ospedale con ferite guaribili in diversi giorni. Il 33enne pollese, accusato di omicidio stradale in quanto positivo all’alcol test, risultò negativo al test sull’uso di sostanze stupefacenti. Il giovane pollese è stato tutelato dall’avvocato Stefano Soriano del foro di Lagonegro-Sala Consilina. La posizione del 33enne valdianese è stata ulteriormente aggravata dalle nuove norme sull’incidente stradale, dal fatto che guidasse sotto l’effetto di alcol e che nello schianto sono morte due persone così che il capo di imputazione a suo carico è stato omicidio stradale plurimo. In attesa delle motivazioni, in novanta giorni, sembra trasparire che venga presentato ricorso da parte del suo avvocato per procedere con il processo di appello.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *