Emergenza cinghiali, da Padula delibera e appello alla Regione Campania: “Allungare la stagione di caccia”

Emergenza cinghiali sotto i riflettori del Consiglio Comunale di Padula, svoltosi venerdì scorso. Tra gli argomenti all’ordine del giorno del pubblico consesso padulese c’era appunto quello relativo all’allarme cinghiali, la cui proliferazione fuori controllo continua a produrre danni e pericoli anche nelle aree del Vallo di Diano, del Tanagro e del Cilento.

vincenzo polito emergenza cinghiali padula

“Per questo motivo –conferma l’assessore Vincenzo Polito, che è anche componente dell’Ambito Territoriale di Caccia Salerno 2- abbiamo approvato una delibera che chiede l’attivazione di un tavolo di confronto finalizzato al contenimento delle popolazioni di cinghiali nelle aree contigue al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.  Personalmente –continua Polito- ho chiesto che venga ripresa la proposta di legge del 2016 per il prolungamento del periodo di caccia al cinghiale, modificando l’articolo 18 lettera D della Legge Nazionale n°157 del 1992, che regola l’attività venatoria. Attualmente il periodo alla caccia al cinghiale è compreso tra il 1° ottobre e il 31 dicembre: noi chiediamo che sia modificato, allungando il periodo fino al 31 gennaio”. Altra importante modifica richiesta dal comune padulese alla Regione Campania è che il prossimo calendario venatorio consenta la caccia al cinghiale per tre giorni a settimana per tutto il periodo di apertura, e non solo nel mese di ottobre come accade attualmente. “La situazione a Padula –sottolinea l’assessore Polito- è la stessa di tutti i comuni del Vallo di Diano fuori Parco: indubbiamente la popolazione dei cinghiali è cresciuta a dismisura, e scendono a valle perché in montagna a causa della siccità non trovano nulla di cui alimentarsi. Logicamente scendendo a valle i cinghiali causano danni alle culture, ai seminati e all’agricoltura, ed inoltre possono causare problemi alla sicurezza delle persone e anche alla viabilità. Quello di estendere la durata dell’attività venatoria –evidenzia Polito- è l’unico strumento per consentire il controllo dell’indiscriminata espansione dei cinghiali senza aggravio di spese”. A queste considerazioni se ne aggiunge un’altra di tipo “operativo”: l’arco temporale dei mesi nei quali attualmente è autorizzata la caccia al cinghiale, coincide con i periodi dell’anno a più alto livello di piovosità, e questo rende spesso impraticabile l’attività venatoria, riducendo ulteriormente le giornate di caccia. “Perciò –conclude Polito- si rende necessario e opportuno estendere il calendario venatorio della caccia al cinghiale dal 1 ottobre al 31 gennaio per tre giorni alla settimana, fermo restando l’osservanza del silenzio venatorio per i giorni di martedì e venerdì”. Ora la delibera del consiglio comunale padulese per arginare la dilagante emergenza cinghiali sarà inviata tramite PEC all’attenzione della Regione Campania.

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