Legge sui piccoli comuni: le misure a favore dei borghi con meno di 5000 abitanti

La  legge promuove e favorisce il sostenibile sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli comuni, promuove l’equilibrio demografico del Paese, favorendo la residenza in tali comuni, e tutela e valorizza il loro patrimonio naturale, rurale, storico-culturale e architettonico. La  legge favorisce l’adozione di misure in favore dei residenti nei piccoli comuni e delle attività produttive ivi insediate, con particolare riferimento al sistema dei servizi essenziali, al fine di contrastarne lo spopolamento e di incentivare l’afflusso turistico.

Per piccoli comuni si intendono i comuni con popolazione residente fino a 5.000 abitanti nonché i comuni istituiti a seguito di fusione tra comuni aventi ciascuno popolazione fino a 5.000 abitanti. Possono beneficiare dei finanziamenti previsti dalla presente legge solo i piccoli comuni rientranti in una delle tipologie definite dalla legge medesima (comuni in aree a dissesto idrogeologico; marcata arretratezza economica; evidente spopolamento; bassa densità abitativa, disagio insediativo ecc.);  i parametri  occorrenti per la definizione delle tipologie saranno oggetto di un apposito decreto del Ministero dell’Interno. L’elenco dei comuni beneficiari sarà quindi stabilito con successivo DPCM e verrà aggiornato ogni 3 anni.

Le regioni possono comunque prevedere interventi ulteriori nonché ulteriori tipologie di comuni.

 

Attività e servizi

I piccoli comuni, anche in forma associata, possono istituire centri multifunzionali per la prestazione di una pluralità di servizi in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale, artigianale, turistica, commerciale, di comunicazione e di sicurezza, nonché per lo svolgimento di attività di volontariato e associazionismo culturale. Le regioni e le province possono concorrere alle spese concernenti l’uso dei locali necessari.

 

Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni

E’ istituito il Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2017 e di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023, destinato al finanziamento di investimenti diretti alla tutela dell’ambiente e dei beni culturali, alla mitigazione del rischio idrogeologico, alla salvaguardia e alla riqualificazione urbana dei centri storici, alla messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli istituti scolastici nonché alla promozione dello sviluppo economico e sociale e all’insediamento di nuove attività produttive.  Per gli anni 2017 e 2018 nel Fondo affluiscono anche  le risorse di cui alla legge n. 208/2015 destinate al finanziamento degli interventi di ristrutturazione dei percorsi viari di particolare valore storico e culturale destinati ad accogliere flussi turistici che utilizzino modalità di trasporto a basso impatto ambientale (1 milione di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018).

L’utilizzo delle risorse del Fondo sarà definito in un Piano Nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni adottato con DPCM, secondo le priorità definite dalla stessa legge (qualificazione e manutenzione del territorio, riduzione del rischio idrogeologico; messa in sicurezza e riqualificazione delle infrastrutture stradali e degli edifici pubblici, efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico, recupero di beni culturali, storici, artistici e librari, ecc. ).

Il Piano definisce le modalità per la presentazione dei progetti da parte dei comuni, nonché quelle per la selezione dei progetti, attraverso bandi pubblici, da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri sulla base dei criteri definiti dalla legge stessa  (tempi di realizzazione degli interventi; coinvolgimento di soggetti e finanziamenti pubblici e privati,  valorizzazione delle filiere locali della green economy; impatto socio-economico degli interventi, ecc.).  I progetti da finanziare sulla base del Piano sono individuati con successivo DPCM.

 

 

Recupero e riqualificazione dei centri storici e promozione di alberghi diffusi

I piccoli comuni possono individuare, all’interno del perimetro dei centri storici, zone di particolare pregio nelle quali realizzare, anche avvalendosi delle risorse del Fondo, interventi integrati pubblici e privati finalizzati alla riqualificazione urbana. I Comuni possono  promuovere nel proprio territorio la realizzazione di alberghi diffusi.

 

Misure per il contrasto dell’abbandono di immobili nei piccoli comuni

I piccoli comuni, anche avvalendosi delle risorse del Fondo,  possono adottare misure volte all’acquisizione e alla riqualificazione di immobili (terreni ed edifici) al fine di contrastarne l’abbandono.

 

Acquisizione di case cantoniere e realizzazione di circuiti e itinerari turistico-culturali

I piccoli comuni, anche in forma associata, anche avvalendosi delle risorse del Fondo, possono acquisire  stazioni ferroviarie disabilitate o case cantoniere della società ANAS Spa al valore economico definito dai competenti uffici dell’Agenzia del territorio, ovvero stipulare intese finalizzate al loro recupero, per destinarle, anche attraverso la concessione in comodato a favore di organizzazioni di volontariato, a presìdi di protezione civile e salvaguardia del territorio ovvero a sedi di promozione dei prodotti tipici locali o ad altre attività di interesse comunale.

Il MIBACT promuove, in collaborazione con la società Ferrovie dello Stato e con le aziende di trasporto regionali, la realizzazione di circuiti e itinerari turistico-culturali ed enogastronomici, volti alla rinnovata fruizione dei percorsi connessi alla rete ferroviaria storica.

 

Convenzioni con diocesi della Chiesa cattolica e con altre confessioni religiose

I piccoli comuni, anche utilizzando le risorse del Fondo e quelle rese disponibili da operatori economici privati, possono stipulare convenzioni con le diocesi della Chiesa cattolica e con le rappresentanze delle altre confessioni religiose che hanno concluso intese con lo Stato, per la salvaguardia e il recupero dei beni culturali, storici, artistici e librari degli enti ecclesiastici o degli enti delle confessioni religiose civilmente riconosciuti.

 

 

Sviluppo della rete a banda ultralarga e programmi di e-government

Le aree dei piccoli Comuni per le quali non vi è interesse da parte degli operatori a realizzare reti per la connessione veloce e ultraveloce, possano essere destinatarie delle specifiche risorse previste, in attuazione del piano per la banda ultralarga del 2015, per le aree a fallimento di mercato. Si tratta delle aree per le quali la delibera CIPE 6 agosto 2015, n. 65 ha previsto uno stanziamento pari a 2,2 miliardi di euro a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020, per interventi di immediata attivazione.

I progetti informatici riguardanti i piccoli Comuni hanno la precedenza nell’accesso ai finanziamenti pubblici previsti dalla normativa vigente per la realizzazione dei programmi di e-government.

Il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, nella individuazione delle iniziative di innovazione tecnologica  per i Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, da priorità ai piccoli Comuni cui si applica la disciplina posta dal provvedimento in esame.

 

 

Disposizioni relative ai servizi postali e all’effettuazione di pagamenti

Per favorire il pagamento di imposte, tasse e tributi nonché dei corrispettivi dell’erogazione di acqua, energia, gas e di ogni altro servizio di pubblica utilità, nei piccoli comuni, per l’attività di incasso e trasferimento di somme, può essere utilizzata la rete telematica gestita dai concessionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

I piccoli comuni, anche in forma associata, d’intesa con la regione, possono proporre iniziative volte a sviluppare, anche attraverso l’eventuale ripristino di uffici postali, l’offerta complessiva dei servizi postali, congiuntamente ad altri servizi, in specifici ambiti territoriali.

I piccoli comuni possono altresì affidare la gestione dei servizi di tesoreria e di cassa alla società Poste italiane Spa.

Possono inoltre stipulare convenzioni affinchè i pagamenti in conto corrente postale, i pagamenti dei vaglia postali ed altre prestazioni possano essere effettuati presso esercizi commerciali di comuni o frazioni non serviti dal servizio postale.

 

 

Diffusione della stampa quotidiana

Viene promossa la stipula di un’intesa tra il Governo, l’ANCI, la Federazione italiana editori giornali ed i rappresentanti delle agenzie di distribuzione della stampa quotidiana, volta ad assicurare la distribuzione dei quotidiani anche nei piccoli comuni

 

Promozione dei prodotti provenienti da filiera corta o a chilometro utile

I piccoli comuni possono promuovere, anche in forma associata, il consumo e la commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta e dei prodotti agricoli e alimentari a chilometro utile, favorendone l’impiego da parte dei gestori dei servizi di ristorazione collettiva pubblica. Nei bandi di gara per gli appalti pubblici di servizi o di forniture di prodotti alimentari destinati alla ristorazione collettiva indetti dai piccoli comuni, costituisce titolo preferenziale per l’aggiudicazione l’utilizzo dei prodotti agricoli e alimentari, anche biologici,  provenienti da filiera corta o a chilometro utile.

 

Misure per favorire la vendita dei prodotti provenienti da filiera corta o a chilometro utile

I piccoli comuni destinano specifiche aree alla realizzazione dei mercati agricoli per la vendita diretta e riservano prioritariamente i posteggi agli imprenditori agricoli che esercitano la vendita diretta dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta o a chilometro utile.

Gli esercizi della grande distribuzione commerciale possono destinare una congrua percentuale dei prodotti agricoli e alimentari da acquistare all’acquisto di prodotti provenienti da filiera corta o a chilometro utile. In tali esercizi commerciali è destinato ad essi uno spazio apposito, allestito in modo da rendere adeguatamente visibili e identificabili le caratteristiche dei prodotti stessi.

 

Attuazione delle politiche di sviluppo, tutela e promozione delle aree rurali e montane

I piccoli comuni che, ai sensi dell’art. 14, c. 28 del DL  n. 78/2010, esercitano obbligatoriamente in forma associata le funzioni fondamentali mediante unione di comuni o unione di comuni montani svolgono altresì in forma associata le funzioni di programmazione in materia di sviluppo socio-economico nonché quelle relative all’impiego delle occorrenti risorse finanziarie. Non è consentito a tale fine il ricorso all’istituzione di nuovi soggetti.

 

Iniziative per la promozione cinematografica

Ogni anno il MIBACT predispone iniziative per la promozione cinematografica nei piccoli comuni

 

Trasporti e istruzione nelle aree rurali e montane

Il Presidente del Consiglio dei ministri predispone il Piano per l’istruzione destinato alle aree rurali e montane con particolare riguardo al collegamento dei complessi scolastici, all’informatizzazione e alla progressiva digitalizzazione delle attività didattiche e amministrative.

Nell’ambito del piano generale dei trasporti e della logistica e dei documenti pluriennali di pianificazione sono individuate apposite azioni destinate alle aree rurali e montane, con particolare riguardo al miglioramento delle reti infrastrutturali nonché al coordinamento tra i servizi, pubblici e privati, finalizzati al collegamento dei comuni delle aree rurali e montane.

 

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