La cultura come forma di riabilitazione: emozionante esperienza per i pazienti della SIR di Sant’Arsenio al Museo Palatucci

WhatsApp Image 2018-01-30 at 11.02.32 WhatsApp Image 2018-01-30 at 11.02.40 WhatsApp Image 2018-01-30 at 11.02.25Nell’ambito delle attività riabilitative e culturali del Dipartimento di salute mentale dell’Asl diretto dal dottore Antonio Siciliano, gli ospiti della Sir di Sant’Arsenio accompagnati dagli operatori e dal responsabile il dottore Michele Lisa hanno visitato a Campagna il centro storico del paese e percorso l’ “Itinerario della memoria e della Pace” al Museo “Centro Studi Giovanni Palatucci”.

WhatsApp Image 2018-01-30 at 11.02.36 (1) WhatsApp Image 2018-01-30 at 11.02.30Il museo è stato allestito presso il Convento Domenicano di San Bartolomeo a Campagna. Giovanni Palatucci, originario di Montella in provincia di Avellino , nipote del Vescovo di Campagna, Mons. Giuseppe Maria Palatucci, contribuì a salvare centinaia di uomini e donne ebree  destinati ai campi di concentramento, nascondendoli proprio nel convento di Campagna dove è stato allestito il museo in suo onore.

Inizialmente addetto all’ufficio stranieri e poi reggente della Questura di Fiume fino al settembre del 1944, fu arrestato dai tedeschi delle SS e internato il 22 ottobre successivo nel campo di concentramento di Dachau, dove morì di stenti il 10 febbraio 1945, 78 giorni prima della liberazione del campo.

Il 17 aprile 1955, venne concessa la Medaglia d’Oro alla memoria dall’Unione delle Comunità Israelitiche d’Italia con la seguente motivazione: «Commissario all’Ufficio stranieri della Questura di Fiume, tanto operò in favore degli ebrei e di altri perseguitati, che venne arrestato dai nazisti nel settembre 1944 e deportato in Germania. Le sevizie e le privazioni del campo di sterminio, a Dachau, ne troncarono, alla vigilia della liberazione, la mirabile esistenza.

WhatsApp Image 2018-01-30 at 11.02.39 WhatsApp Image 2018-01-30 at 11.02.36Una visita culturale per i pazienti della struttura dell’Asl che ha scuramente contribuito a far conoscere loro una figura importante della storia italiana a testimonianza anche del fatto la riabilitazione può e deve passare anche attraverso le esperienze culturali e che il confronto con realtà esterne alla struttura sanitaria può avere delle ripercussioni positive sul percorso riabilitativo intrapreso.

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