Boom di presenze per le grotte di Pertosa-Auletta, Castelcivita e Morigerati: oltre 100mila visitatori nel 2017

Le tre grotte della provincia di Salerno, Castelcivita, Bussento e Pertosa-Auletta,  accolgono migliaia di turisti. Oltre centomila nel solo 2017 con una media di aumento che va dal 15 al 35 per cento. Turisti italiani e non solo. Nell’ultimo periodo, anche avventurieri. Questo grazie ai percorsi speleologici. La grotta da vivere, attraversare e ammirare non come semplici turisti. Tra fango, poca luce, imbragature e pipistrelli. Alle porte del Geoparco Unesco le Grotte di Castelcivita costituiscono, con un totale di circa 4.800 metri di lunghezza, uno dei complessi speleologici più estesi dell’Italia meridionale. Sono tre i percorsi. Oltre a quello turistico si possono affrontare altri percorsi: quello fuori sentiero che, attraverso spettacolari ambienti concrezionati, adorni di imponenti ed eccentriche formazioni calcaree, conduce fino ad un ampio bacino idrico definito “lago Sifone” per poi dare spazio al terzo percorso dedicato ai soli speleologi dove la grotta termina con un altro lago definito “Lago Terminale”.  E sono sempre di più gli speleologi o aspiranti tali che si avventurano per toccare con mano i tesori del sotterraneo. Sedicimila presenze annue, centinaia di avventurosi e tre spettacoli in grotta che raccolgono 10mila spettatori. Scendendo verso sud ecco spuntare la grotta di Pertosa-Auletta. Dal 2016 al 2017 sono aumentate di 15mila presenze attestandosi su circa 60mila visitatori, che hanno scelto uno dei due percorsi turistici. E inoltre vanno aggiunti altri duemila spettatori circa che hanno assistito agli spettacoli che hanno come “teatro” la grotta. In centinaia hanno vissuto una esperienza unica. Al buio si raggiunge lo “spirito” della grotta. I visitatori possono avanzare come fecero i primi esploratori. Navigando il fiume Negro (all’interno della grotta) nel ramo turistico, si raggiunge la parte più recondita delle grotte: si attraversa controcorrente il fiume sotterraneo,  fino a raggiungere la “polla” sorgiva, da cui fuoriesce l’acqua che rende così suggestiva l’intera cavità, scoprendo gli angoli più lontani e nascosti. Qui, le grotte sono così come la Natura le ha create, nessuna trasformazione dovuta all’uomo ne ha modificato il pregio. Si potrà ascoltare e vedere il vero “spirito” delle grotte, meravigliandosi della piccola fauna che le popola. Alla fine dell’escursione, il visitatore avrà vissuto un’esperienza primordiale del rapporto tra Uomo e Terra, in un’atmosfera intima e quasi solitaria. Un viaggio nel luogo. E nel tempo. Per quanto riguarda, infine, la grotta del Bussento. L’avventura si respira nel raggiungerla attraversando l’Oasi Wwf del Bussento. Ventimila presenze nel 2017 e con boom di stranieri.

 

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