Basket Serie D: Diesel Tecnica, ora sei seconda. I Bianco-Azzurri superano di forza la diretta concorrente Afragola

Adesso si può iniziare a sognare. La Diesel Tecnica Pallacanestro Trinità si accende come un luna park nelle sere d’estate e regala ai suoi tifosi la vittoria più bella dell’intera stagione. 86-71 contro una Pallacanestro Afragola sempre più in crisi di gioco e di risultati (terza sconfitta consecutiva, la quarta nelle prime sette giornate del girone di ritorno), travolta nelle prime tre frazioni ed affacciatasi alla partita quando nella clessidra non erano rimasti che pochi granelli di sabbia. Nello scontro diretto che valeva il secondo posto del girone A – il primato del Basket Club Irpinia sembra pressochè inattaccabile – i bianco-azzurri hanno offerto brani di pallacanestro lunare: percentuali al tiro da capogiro, una circolazione di palla mai così puntuale, la difesa sempre sul pezzo. I sessantuno punti segnati nel primo tempo contro la squadra che vanta la media punti subiti più bassa del campionato avvolgono di grazia una serata nella quale Trinità ha trovato risposte pesanti sia dai suoi migliori marcatori, sia dagli uomini di complemento. Non si può dire altrettanto dei partenopei, scampati ad un tracollo dalle proporzioni più severe quasi esclusivamente per merito di un torrenziale Domenico Cortese (33 punti).

La Diesel Tecnica si presenta alla palla a due nel formato standard: Durante direttore dei lavori, Capaccio e Cusumano in azione sul perimetro, Ambrosano e Gianluca Campaiola a presidio dell’area. La Pallacanestro Afragola – nelle cui file si registra la sola assenza di Grillo – gioca a carte scoperte: quintetto sbilanciato sull’asse dei lunghi (Federici, Regina, Francesco Scafuto), con Adriano Scafuto e Celentano uomini d’ordine. I salernitani salgono subito sul bulldozer: Capaccio inaugura le marcature, Cusumano punge a più riprese, Ambrosano si fa vivo dall’angolo. Due giri d’orologio, 9-0 interno. Neppure il minuto di sospensione chiesto da Vincenzo Andolfi riesce a risollevare le sorti della Pallacanestro Afragola, che fatica maledettamente a sorprendere la difesa salese e – quando ciò avviene – il canestro pare rimpicciolirsi. L’incendio continua a divampare: Cusumano dispensa spettacolo in penetrazione così come in contropiede e dall’arco. Tredici punti per il canadese nel primo quarto (alla fine se ne conteranno 26), altrettanti per il gemello della retina Capaccio, anch’egli implacabile dai 6.75. Non è mica finita qui: Durante si esibisce da tre punti, Botta non si risparmia dalla media distanza. Se non fosse per una corposa mole di tiri liberi concessi da Cannoletta e Moriello, i napoletani s’inabisserebbero prima del tempo. Ad ogni modo, un primo quarto così è senza  precedenti: Diesel Tecnica 39 (!), Pallacanestro Afragola 22. La leggerezza con cui i bianco-azzurri muovono il pallone è davvero un pezzo raro e prezioso: in certi momenti, si ha la nitida impressione di trovarsi in un flipper più che su campo da basket. Andolfi prova a scongelare dalla panchina prima Roberto Cortese, poi Celentano e Sepe: se si escludono alcune coraggiose iniziative personali, nessuno dei tre contribuisce seriamente a raddrizzare la rotta. Le distanze si dilatano fino al 53-33 di metà seconda frazione, quando Durante marca la seconda tripla della sua partita. L’unico vero problema per Trinità sono i falli spesi dai lunghi (tre per Norci, un paio per Ambrosano, costretto pertanto a sostare a lungo in panchina). Eppure, non c’è motivo per pensare che una svolta sia imminente: se si escludono le sortite in area di Regina, è il solo Domenico Cortese a trovare con continuità la via del ferro. Troppo poco per risanare un bilancio in passivo per via delle palle perse e dell’egemonia altrui a rimbalzo: la Diesel Tecnica sfonda prima dell’intervallo lungo l’iperbolico muro dei sessanta punti. Roba da stropicciarsi gli occhi. Il quintetto allenato da Gennaro Durante e Giuseppe Aumenta non morde il freno neppure al ritorno sul parquet: Ambrosano raggiunge la doppia cifra con cinque punti consecutivi che proiettano i suoi sul +24 (66-42 al 22′). Poi, com’era nelle previsioni, Trinità abbassa i giri del motore, concedendo un certo margine di manovra ad Afragola: dopo tanti tentativi andati a vuoto, i napoletani cominciano a trattare il pallone con maggiore accortezza, mettendo in crisi le rotazioni difensive dei bianco-azzurri. Domenico Cortese incoraggia i suoi: si scuotono dal perdurante letargo anche il fratello Roberto e Federici. I salernitani si accontentano di gestire l’ampio vantaggio accumulato nella prima metà di gara, correndo tuttavia il rischio di rinfocolare le motivazioni dei malandati avversari. A rompere il silenzio offensivo ci pensa Norci: l’ex Basket Bellizzi coglie il bersaglio grosso allo scadere del terzo quarto, avvicinando nuovamente la sua squadra alla soglia dei 20 punti di scarto (73-54). Con Cusumano e Capaccio a riposo, macinano minuti sul parquet Sorrentino – affiancato ora ad Ambrosano, ora a Campaiola nei pressi del tabellone avversario – e Botta. Uscito Norci per raggiunto limite di falli, il compito della difesa si fa improvvisamente più complicato: Domenico Cortese è fuori controllo, Regina e Pecchia raccolgono ciò che passa il convento. Sull’altro versante, i lunghi partenopei ingabbiano Ambrosano, attorniato a volte anche da tre giocatori: vengono così meno i rimbalzi e le opportunità nel corto raggio. Sotto di 18 punti a 6’30” dallo scadere, il quintetto di coach Andolfi prova disperatamente a risalire la corrente, approfittando anche del lungo digiuno offensivo dei salesi, interrotto solo da un fulmineo layup di Durante e da un’altra segnatura di Cusumano (80-65 al 36′). La rimonta della Pallacanestro Afragola – che accarezza quantomeno l’opportunità di conservare il vantaggio nel doppio confronto – si ferma sul -11: Sepe prova a riaprire i giochi, ma il ferro è in disaccordo. Prima della festa con i tifosi, Trinità ha anche il tempo di ritoccare il divario: Capaccio capitalizza un recupero di Botta; Ambrosano e Cusumano dicono la loro anche dalla linea dei liberi. Quinta vittoria di fila per i salesi, che chiudono senza sconfitte il mese di febbraio e salgono in solitudine al secondo posto in classifica. Per continuare a sentirsi grandi, anzi grandissimi, bisognerà ripetersi anche domenica prossima sul difficile campo di Santa Maria a Vico. Ma la sensazione evidente a tutti è che questo gruppo – supportato da una piazza calorosa come nessun’altra – non abbia più intenzione di fermarsi.

Testo di Carmine Marino

 

 

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