Dal castello di Caggiano a quello di Teggiano fino alla Certosa: boom di matrimoni nei luoghi di cultura
I matrimoni per essere da favola hanno bisogno di una cornice da favola? Non per forza, ma di certo aiuta. E le location nella provincia di Salerno, e anche nel Vallo di Diano, non mancano. Castelli, dimore storiche, grotte, ma anche la Certosa sono i luoghi d’incanto che sempre più spesso vengono scelti dalle coppie per celebrare il matrimonio. E’ questo l’incipit dell’interessante focus portato avanti dalla giornalista Margherita Siani sulle pagine de “Il Mattino”. Salerno, Padula, Auletta, Castellabate, Agropoli, Caggiano, Vietri e da pochi giorni anche Battipaglia e Capaccio sono solo alcuni dei centri dove le coppie possono dire sì. La legge Franceschini, il Decreto Cultura del 2014, ha aperto i luoghi d’arte dello Stato ai cittadini. Un’apertura, con regole chiare e tariffe per il loro utilizzo. E sono tanti i luoghi in provincia di Salerno a essere scelti per il fatidico sì: il castello aragonese di Agropoli, il castello di Castellabate, il castello marchesale di Auletta, quello normanno del Guiscardo di Caggiano, e poi le dimore come Villa San Giacomo a Positano, villa Ravaschieri a Roccapiemonte, il complesso di Santa Sofia, il Tempio di Pomona, il Castello Macchiaroli di Teggiano; e da qualche mese anche le grotte di Pertosa-Auletta. E poi la Certosa di Padula. La strada è stata aperta dal Comune di Caggiano. Il meraviglioso castello normanno di Caggiano è da anni la sede fissa delle nozze civili e di quasi tutte le promesse di matrimonio, precorrendo la legge del 2014, l’ultimo potrebbe essere proprio la Certosa, che ha visto cadere il tabù più grosso, grazie al Decreto Franceschini che ha consentito il “sì” negli spazi museali.