I GD “Alburni e Valle del Calore” organizzano l’evento “NOmofobia: per il riconoscimento dei diritti LGBTQI+”
I ragazzi del Circolo Giovani Democratici “Alburni e Valle del Calore” organizzano l’evento “NOmofobia: per il riconoscimento dei diritti LGBTQI+” che si terrà a Roccadaspide, presso l’Aula Consiliare, il 18 maggio 2018 alle ore 18:30, in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Bifobia e la Transfobia. Sarà un’occasione per discutere dell’importanza di condannare ogni discriminazione fondata sull’orientamento sessuale insieme a Ottavia Voza, responsabile diritti persone trans nella Segreteria Nazionale di Arcigay, a Francesco Napoli, Presidente di Arcigay Salerno, a Vito Lupo, psicologo e Fabio Ragosta, attivista per i diritti LGBTQI+.
“Tema centrale dell’evento, spiegano i Giovani Demcatrici, sarà l’importanza di sostenere una politica attiva di contrasto e prevenzione delle manifestazioni di odio contro la comunità LGBTQI+ che, troppo spesso, culminano in episodi di violenza fisica e verbale. Da qui la necessità di sensibilizzare la nostra comunità sul tema dei diritti e delle libertà fondamentali, per stimolare la formazione di una rete di supporto che coinvolga singoli cittadini, associazioni e istituzioni del territorio. A tal fine analizzeremo le scelte politiche del Partito Democratico, alla luce delle novità legislative degli ultimi anni, sottolineandone criticità e punti di forza. Discuteremo del ruolo della politica nei processi di riconoscimento dei diritti, tra funzione propulsiva e conservatorismo. La discussione si sposterà poi sul mondo dell’associazionismo, per conoscerne le dinamiche e apprezzarne i suggerimenti. Infine, ascolteremo la testimonianza di un attivista, che arricchirà il dibattito con la sua esperienza personale. L’idea di un incontro pubblico sul tema fondamentale dei diritti LGBTQI+ nasce dall’esigenza non solo di animare un dibattito – troppo spesso sopito in realtà piccole come la nostra – sull’esistenza di episodi di discriminazione quotidiana che si consumano nell’ambiente familiare, nelle scuole e sul posto di lavoro, ma anche di fornire uno spunto di riflessione affinché ciascuno di noi senta la responsabilità di combattere l’omofobia”.