Monitoraggio Impatto Ambientale e Reati Ambientali, risultati “segreti”: parte dal Vallo di Diano la richiesta di chiarezza

Che fine hanno fatto i dati relativi al progetto sul Monitoraggio Impatto Ambientale dovuto a Reati Ambientali per le regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia? La domanda è legittima, visto che il progetto di ricerca è stato finanziato per un importo pari a circa 9 milioni di euro, con fondi europei, nell’ambito del PON Sicurezza 2007-2013 dal Ministero dell’Ambiente.
La finalità era quella di eseguire processi di telerilevamento e fornire un set di dati ad altissima risoluzione riguardanti l’ambiente e il territorio. A giugno 2013 è partita la fase operativa del progetto, con l’ausilio di elicotteri capaci di trasportare un sensore a raggi gamma in grado di captare ogni tipo di radiazione, da quelle generate da fonti naturali a quelle provenienti da depositi clandestini di rifiuti. Una volta elaborati i dati, e realizzata una mappatura dei territori interessati al progetto, sarebbero dovuti essere trasmessi alle ARPA (Agenzie Regionale per la Protezione Ambientale) delle regioni competenti, che a loro volta in sinergia con i comuni avrebbero dovuto prevedere un intervento laddove ve ne fosse stata la necessità. Da quanto si apprende da fonti non ufficiali, tra le aree attenzionate particolarmente nel corso dei rilievi effettuati tramite elicottero, ci sarebbe stata anche quella del Vallo di Diano e delle zone limitrofe. Eppure dei risultati dei rilievi non c’è ancora nessuna traccia, né si conoscono le motivazioni di questo silenzio: rilievi incompleti o addirittura “segreto di Stato”? A porsi questi interrogativi abbastanza inquietanti e a cercare di vederci più chiaro sono stati per primi gli attivisti del Meetup Amici di Beppe Grillo di Sala Consilina, attraverso una lunga di documentazione e ricerca durata diversi mesi. “I dati raccolti –conferma Giuseppe Di Giuseppe-sarebbero fondamentali per collegare l’aumento di alcune patologie tumorali con eventuali rifiuti nascosti”.
In provincia di Salerno gli ultimi dati pubblicati sui tumori sono addirittura quelli che riguardano gli anni 2008-2009, e a destare un campanello di allarme, in particolare per i comuni valdianesi a ridosso della Catena della Maddalena, erano alcuni tipi di tumore, come il Tumore allo Stomaco, il Tumore del Rene e delle Vie Urinarie, il Tumore della Tiroide e il Linfoma di Hodgkin. Di qui l’iniziativa del Meetup di Sala Consilina, raccolta ad aprile 2018 dal Consigliere Regionale del M5S Michele Cammarano, che ha chiesto ufficialmente i dati agli uffici competenti, senza però, trascorsi tre mesi, ricevere alcuna risposta. Nelle ultime ore il senatore del M5S Franco Castiello ha deciso di ripetere la richiesta direttamente all’ARPAC. “Speriamo di poter visionare al più presto i risultati degli studi condotti –ha commentato il Senatore del M5S- e conoscere finalmente lo stato di salute delle nostre amate terre”.