Auletta, esplode caso Migranti: trasferiti da Lontrano? Pessolano scrive a Salvini, una famiglia sulle barricate

Ad Auletta riesplode un nuovo caso Migranti. Gli ospiti del Centro di Accoglienza di Lontrano, gestito dalla Cooperativa Namastè, potrebbero essere trasferiti totalmente o in parte in un’altra località del comune Aulettese.

 

Non ci sono ancora atti ufficiali a riguardo, ma i preparativi per il trasferimento sarebbero in corso, e non sono passati certo inosservati per la famiglia Parisi, residente a pochi metri da quella che dovrebbe essere la nuova destinazione dei migranti, in Località Macchia, e che per tutelare i propri diritti si è rivolta all’Avvocato Nicola Senatore. Le proteste della famiglia sono state immediatamente raccolte dal sindaco Pietro Pessolano.

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Il primo cittadino di Auletta ha convocato una conferenza stampa, nella quale affiancato dal Capogruppo di Maggioranza Onofrio Cocozza ha illustrato le attività messe in campo per evitare quello che viene ritenuta una nuova imposizione “calata” dall’alto senza alcuna condivisione con il comune Aulettese. Che già un anno fa, in occasione del trasferimento dei migranti a Lontrano, si era opposto al provvedimento evidenziando più volte le carenze della struttura scelta, gestita dalla Cooperativa Namastè. Oggi il nuovo possibile trasferimento dei migranti viene visto come l’ennesima imposizione, che non tiene in alcun conto dell’adesione di Auletta allo SPRAR tramite il Piano di Zona S 10, e diventa anche un caso politico per la parentela di un consigliere di maggioranza con il proprietario dell’immobile scelto per il trasferimento. Di qui gli attacchi della minoranza, ai quali Pessolano ha risposto difendendo il consigliere in questione, e mostrando le missive inviate al Prefetto di Salerno, al Questore di Salerno e soprattutto al Vice Presidente del Consiglio e Ministro dell’Interno Matteo Salvini, nelle quali si chiede di evitare il trasferimento dei migranti.

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“Da un giorno all’altro vediamo sconvolta la nostra vita, in pericolo la nostra famiglia, e minacciata quella serenità conquistata con tanti anni di sacrifici e duro lavoro”. Sono le preoccupazioni di Pietro e Michela Parisi, che non hanno più pace da quando hanno saputo del possibile arrivo di un numero elevato di migranti -secondo Pietro sarebbero addirittura 24– che dal centro di prima accoglienza di Lontrano, gestito dalla Cooperativa Namastè, dovrebbero essere trasferiti a pochi metri da casa loro, in Località Macchia, una zona isolata del comune aulettese e nemmeno dotata di illuminazione pubblica.

GIANNA BENVENGA STUDIO SENATORE RID

Pietro e Michela si sono rivolti all’avvocato Nicola Senatore per tutelare i loro diritti, e per essere difesi da quello che ritengono “non solo un sopruso, ma soprattutto un potenziale pericolo in particolare per i figli di 12 e 14 anni, spesso da soli a casa”. Un trasferimento, quello dei migranti, ritenuto dalla famiglia Parisi e dall’Avvocato Senatore ingiustificato anche alla luce dell’adesione del comune di Auletta allo SPRAR (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) attraverso l’ex Piano Sociale di Zona Ambito S10, diventato oggi Consorzio.

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