Frana del Mingardo, interviene il presidente Canfora: “La Provincia fa di tutto ma lo Stato ha ‘rapinato’ il nostro ente”

Un forte boato, poi una nuvola di polvere. La caduta di massi dal costone roccioso a ridosso del Mingardo ha spezzato il silenzio della notte sulla spiaggia di Marina di Camerota. Chi ha assistito alla scena racconta di un improvviso movimento di massi che dall’alto della parete rocciosa si è mosso verso il basso. Per fortuna non ci sono stati feriti. “Per fortuna che l’anno scorso, di comune accordo con la Procura di Vallo della Lucania, chiudemmo per motivi di sicurezza tutti i parcheggi che da anni servivano i lidi situati lungo la spiaggia del Mingardo – spiega il Presidente della Provincia, Giuseppe Canfora – . A tal proposito, ribadisco un concetto semplicissimo: preferisco il disagio di una scuola chiusa, di una strada non percorribile a lutti e funerali. Purtroppo, il dissesto idrogeologico resta una delle emergenze primarie del territorio salernitano”. Il Presidente della provincia di Salerno, Giuseppe Canfora aggiunge:”Voglio ricordare che  abbiamo già programmato una serie di interventi per la messa in sicurezza del costone. Inoltre, abbiamo già realizzato un intervento per circa 70 mila euro e ne abbiamo programmato un altro per un importo di 90 mila euro, già aggiudicato, che riguardano la difesa della strada dalle mareggiate. Non vogliamo ringraziamenti. Penso nello specifico alla nostra Provincia, tra alluvioni, frane, scosse di terremoto, incendi, mareggiate, e le tante emergenze affrontate, i lavori della Cilentana, la Fondovalle Calore. Tutto questo, nonostante una catastrofe economica e finanziaria determinata da una legge approssimativa sulla riforma delle Province e dalla legge di stabilità del 2014. Una rapina autentica nei confronti delle Province, a cui sono state sottratte risorse per milioni e milioni di euro. Si sente l’esigenza di riforme strutturali del sistema normativo attuale. Basta con i decreti legge che inficiano ulteriormente un quadro normativo già di per sé complesso”. 

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