Violenza sulle donne nel Vallo di Diano, sale l’allarme: tre arresti negli ultimi giorni

Tre casi in pochi giorni scoperti dai carabinieri: violenze su donne. In  questo caso si tratta di mogli o ex conviventi. Tutti nel Vallo di Diano. Da San Pietro a Pertosa passando per Atena Lucana con collegamenti fino ad Alessandria e alla Nigeria: per un problema che non ha colore o non fa distinzione di razza. Anzi un colore ce l’ha: il rosso sangue delle ferite visibili e non visibili delle donne vittime di soprusi. E sono sempre, o quasi sempre, i mariti, gli ex conviventi, i fidanzanti a mettere in essere queste azioni criminali.

I carabinieri della Compagnia di Sala Consilina guidata dal capitano Davide Acquaviva hanno interrotto gli incubi di queste donne: tre negli ultimi giorni, in decine negli ultimi mesi. Ma il problema principale resta il sommerso, quello non denunciato. Il silenzio. La paura da parte delle vittime di violenza di genere di rivolgersi alle forze dell’ordine. Al loro fianco diversi centri di ascolto per donne. Nell’ultimo anno – ad esempio secondo quanto sostenuto dal centro Aretusa – sono aumentati i casi seguiti: da 80 a oltre 100. Il problema c’è. E’ evidente. Lo si evince dall’arresto del nigeriano in un centro di accoglienza ad Atena Lucana (picchiava la moglie davanti al figlio di pochi mesi da dicembre 2017), dalle minacce e violenze subite dalla donna di San Pietro al Tanagro da parte del marito o dalle offese ricevute dalla donna di Pertosa dall’ex marito. E sono solo gli ultimi tre arresti. Il problema anche nel Vallo di Diano è forte. E la denuncia, la richiesta di aiuto diventa elemento fondamentale per batterlo.

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