Istruzione domiciliare negata a bimbo affetto da Sma nel salernitano: la mamma di Christian scrive a Salvini e Di Maio

Christian ha sette anni e lotta contro una malattia davvero dura da affrontare:  l’atrofia muscolare spinale. Lo fa insieme a due forze della natura, i suoi genitori, Nadia e Pasquale. Insieme al fratellino di Christian, vivono a Serre nel salernitano. Insieme hanno vinto tante battaglie: tra queste quelle vinta nel 2013 quando il tribunale di Salerno dette l’ok per l’infusione di cellule staminali. Ma oltre ad affrontare la quotidianità, purtroppo Christian e i suoi genitori si trovano d’avanti ad ostacoli, che diciamocelo francamente, non dovrebbero proprio esistere considerando anche il suo stato di salute. Oggi Nadia e Pasquale devono affrontare un altro problema, che purtroppo riguarda molti genitori di un figlio diversamente abile: la scuola. Nadia in una lettera inviata, tra gli altri, ai Ministri Di Maio e Salvini e a quello dell’istruzione Busseti racconta l’ennesima battaglia che si trovano ad affrontare.

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CHRISTIAN 6“ Scuola dell’obbligo e diritto all’istruzione sono per noi due principi completamente contrastanti, scrive Nadia.  Mio figlio per la sua patologia non può frequentare assiduamente la scuola, anzi si può dire che sono maggiori i periodi in cui è impossibilitato a frequentarla che quelli in cui può essere presente in classe. Ragion per cui dovrebbe essere attuato un progetto di istruzione domiciliare. Dico dovrebbe, aggiunge,  perché quasi mai è stato fatto. E qualora è stato fatto, lo abbiamo visto realizzato successivamente a non poche lotte che io e mio marito abbiamo combattuto”.

CHRISTIAN 8 CHRISTIAN 3 CHRISTIAN 2In pratica Christian non può frequentare per lunghi periodi la scuola, necessitando quindi di un’insegnante che vada a casa. Per ora l’unico progetto, che sembrerebbe, in programma prevede un’istruzione domiciliare di soli 6 ore settimanali a fronte delle oltre 30 ore assicurate a tutti gli altri bambini.  Nadia, quindi incalza nella sua lettera chiedendo come sia possibile solo pensare ad un’ipotesi del genere. “Lei mi deve spiegare, continua, perché in Italia esiste un obbligo scolastico che prevede una denuncia con tanto di intervento di assistenti sociali e forze dell’ordine per chi in età d’obbligo scolastico non frequenta la scuola e invece in una situazione in cui un bambino non può frequentare la scuola per gravi problemi di salute viene meno l’obbligo ma soprattutto il DIRITTO all’istruzione!! Perché l’inizio di ogni anno scolastico lo dobbiamo vivere con l’ansia che l’insegnante o il dirigente scolastico potrebbe non dare la disponibilità a far partire il progetto di istruzione domiciliare! Dove siete voi quando questi diritti non vengono rispettati?? Attendo impaziente un suo riscontro sperando davvero che non è questa l’Italia in cui viviamo e in cui vivono le fasce deboli che sono solo maltrattate e messe da parte come spazzatura”. Intanto Nadia e Pasquale, non si arrendono e continuano la loro battaglia per assicurare la giusta istruzione a Christian.

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