I conventi di Sant’Antonio di Polla e di San Paolo (in Brasile) uniti nel nome della famiglia Parente e di due portali “magici”

Apri un portale e ti ritrovi, per magia, devozione o radici, a circa 20mila chilometri di distanza. Un portale davvero quasi magico. O meglio due porte che rappresentano un unico passaggio, una unica via: un passaggio tra l’Italia e il Brasile, tra Polla e San Paolo. Impossibile, direte voi. Possibile dirà chi in Italia ha lasciato il cuore, oltre un secolo fa, e si è dovuto trasferire in Brasile per lavoro. Per sfuggire alla povertà. Questa è la storia della famiglia Parente che lasciò Polla, l’Italia, per scacciare la crisi, per sopravvivere e viaggiò sull’oceano in cerca di fortuna fino al Brasile.
Siamo a cavallo della fine del ‘900. Francescopaolo, lavora tra l’Italia e il Brasile, è esperto di porte e finestre. E considerata la crisi italica decide – come tanti suoi compaesani all’epoca – di partire oltre oceano. Intraprendere il suo lavoro anche a San Paolo. Portò con sé i dieci figli e tra loro anche Beniamino, sette anni e legato all’Italia come non mai. Portava Polla nel cuore. Sempre. Anche a distanza di ventimila chilometri. Polla nel suo cuore: il ponte romano, il fiume Tanagro e il convento. Il convento di Sant’Antonio. Il santo portoghese così amato dai pollesi. Ma anche – destino volle – dai residenti di San Paolo. E nel centro di San Paulo ecco che la famiglia Parente ritrova il convento dedicato a Sant’Antonio. Una struttura di fine Seicento. All’inizio del Novecento il convento è tra le opere da ristrutturare. La famiglia Parente ha fatto la propria fortuna tra porte e infissi e proprio le porte e gli infissi rappresentano un ulteriore tassello in questa storia scritta dal destino, scritta da emigranti, scritta da chi pur viaggiando ha le radici nel cuore. Occorre ricostruire il portale di ingresso del convento di San Paolo. E la famiglia Parente ricrea quel collegamento di 20mila chilometri. Regala il portale per il convento di San Paolo. Lo fa soprattutto nel ricordo di Polla. Di quel legame mai tagliato. Quel legame mai spezzato e ora unito ancor di più da due porte. Quella del portale del santuario di Sant’Antonio a Polla e quella del convento di San Paolo. Due porte che aprono un varco e tagliano di netto la distanza di ventimila chilometri. Due porte per avvicinare due paesi, per non tagliare le radici, per restare sempre più legati alle terre di origini.
E a distanza di oltre un secolo. Quella porta resta un legame indissolubile. Ancor di più oggi, che parte della famiglia Parente ha fatto ritorno a Polla e che aprendo la porta del santuario si ritrova magicamente a San Paolo, così come, per oltre un secolo hanno fatto i Parente in Brasile.
Due porte che uniscono il destino di una famiglia. Che uniscono emigranti con le terre di origine. Che uniscono secoli di storia. E la storia di una famiglia.