I massimi esponenti della lotta alle criminalità organizzata a Padula per il premio “Petrosino”. Grande assente la Scuola

L’essenza della lotta alla criminalità organizzata, il gotha di chi mette a rischio la propria vita per battere le Mafie, il massimo insomma. Ancora una volta il premio “Joe Petrosino” riesce ad attirare a Padula personalità di spicco della lotta alla criminalità, del Male.  Il Presidente dell’associazione, Vincenzo La Manna, insieme al sindaco, Paolo Imparato, alla Presidente dell’associazione “Joe Petrosino Sicilia”, Annamaria Corradini, al pronipote, Nino Melito Petrosino sono intervenuti alla cerimonia. Alla presenza anche del Sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia e del prefetto di Salerno, Francesco Russo. Sono stati quindi premiati il giudice Leonardo Guarnotta, già componente del pool Antimafia, insieme a Falcone e Borsellino; le giornaliste Federica Angeli e Marilù Mastrogiovanni; il Generale  dei carabinieri e già comandante della Sezione anticrimine di Palermo, Angiolo Pellegrini; il Generale della Guardia di Finanza, Umberto Rapetto, già comandante del Gruppo anticrimine tecnologico  e Gaetano Saffiotti, imprenditore e testimone di giustizia.

Tutto meravigliosa ma con alcuni punti sui quali occorre lavorare: l’assenza degli studenti, quanto meno quelli che frequentano il quinto superiore per avere una interazione diretta con chi la Mafia, la Camorra, la ‘Ndrangheta, l’ha guardata negli occhi. E anche di molti amministratori del territorio nonostante la presenza del sottosegretario e anche – prima volta nel Vallo di Diano – del Prefetto.

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