Potere al Popolo Buccino interviene su quanto accaduto al centro di Lontrano ad Auletta

Riceviamo e Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa di Potere al Popolo – Buccino in merito a quanto accaduto al centro di Lontrano ad Auletta.

“Questo sistema non va bene. Come facciamo a integrarci se viviamo in mezzo a una foresta? Ogni volta che veniamo ad Auletta ci guardano come se fossimo animali. La cooperativa prende i soldi e noi non impariamo neanche l’italiano”.

 

Queste sono le parole di K., uno dei ragazzi, ospitati nel Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS), situato in località Lontrano, all’interno di un ex agriturismo, a circa sei chilometri da Auletta. Un luogo lontano, isolato dal paese, dove non vi è alcun servizio che dia loro la possibilità di interagire con la comunità.

 

Da giugno 2017, questo centro “accoglie” PERSONE di diversa nazionalità. All’inizio vi erano donne e famiglie, provenienti dalla Nigeria, dal Ghana, Sud Sudan, Costa d’Avorio, Marocco e Libia. Oggi ci sono principalmente donne nigeriane e un gruppo di giovani ragazzi senegalesi, trasferiti coattivamente da un altro centro di accoglienza di Benevento, chiuso in seguito all’arresto del gestore. Molti di loro lavoravano ed erano ben inseriti all’interno della comunità locale.

 

In questi giorni la “notizia” diffusa sui giornali racconta la drammatica storia di una giovane donna, accusata di aver abortito al sesto mese di gravidanza e di aver nascosto il corpo del bambino. Una donna nigeriana, che ha rischiato di morire e che probabilmente è vittima di tratta di esseri umani a scopo di prostituzione.

 

Con la richiesta di mantenere l’anonimato, numerose persone ci hanno segnalato la presenza di un viavai di automobili in prossimità del centro d’accoglienza. Uomini che caricano le ragazze per i “servizi del sesso”. Queste parole sono confermate anche da alcuni ospiti del centro incontrati in questi giorni.

 

Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di analizzare tutta la vicenda, raccontando ai cittadini un po’ di verità.

 

1) Perché hanno fatto un centro in un agriturismo così lontano?

 

Il comune poteva aderire al progetto SPRAR e accogliere un numero esiguo di migranti sul proprio territorio. L’amministrazione di Auletta NON ha aderito in tempo ed è subentrata una cooperativa privata.

 

2) Chi gestisce il centro e quanto ci guadagna?

 

Il centro è gestito dalla cooperativa sociale Namasté, presieduta dalla signora Maria Rosaria Mattia, con sede a Calabritto, in provincia di Avellino. La cooperativa prende 35 euro per persona dalla Prefettura, da fondi europei. La cooperativa ha l’obbligo di dare 2.50 euro al giorno alle persone e con i restanti soldi DEVE garantire una serie di servizi, secondo il Bando di gara della Prefettura di Salerno, relativo ai servizi di accoglienza dei migranti richiedenti protezione internazionale. Il responsabile del centro è Raffaele Parisi.

 

3) Di chi è la proprietà dell’agriturismo?

 

La proprietà in cui ha sede il centro d’accoglienza è di Francesco Maioli Castriota Scanderbech, ex vice prefetto di Potenza, ora in pensione, che riceve un affitto dalla cooperativa.

 

Sorgono però altre domande. Domande che ci rendono un po’ tutti complici.

 

Complici di silenzio e di omertà.

D’ipocrisia e d’indifferenza.

Di razzismo.

Sono complici le istituzioni, i carabinieri e gli organi di controllo, completamente assenti.

Sono complici i gestori e i responsabili della cooperativa, incompetenti e furfanti.

Sono complici gli uomini che pagano queste donne per i “servizi del sesso”.

Sono complici i cittadini e le cittadine aulettesi che sanno e si girano dall’altra parte.

 

4) Com’è possibile che nessuno si sia accorto di una donna al sesto mese di gravidanza?

 

5) Perché nessuno si è chiesto se questa donna è vittima della tratta di esseri umani a scopi di prostituzione?

 

6) Tutti in paese sanno che alcuni uomini pagano le ragazze nigeriane per scopi sessuali. E se il bambino fosse di un aulettese?

 

6) In un paese in cui tutti si conoscono e tutti parlano, è possibile che le forze dell’ordine non abbiano mai visto movimenti sospetti in prossimità dell’agriturismo?

 

7) Chi ha segnalato il nome del responsabile del centro d’accoglienza alla presidente della cooperativa?

 

8) Com’è possibile che, di fronte alla morte di un bambino o di un feto, NESSUNO, neanche il parroco del paese, sia andato sul luogo a fare una preghiera?

 

Queste domande ci devono interrogare e far riflettere.

CA’ SIM’ TUTT’ E FIGLI D’IMMIGRAT E TUTT’ RAZZISTI”.

 

Potere al Popolo – Buccino

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