Maturità 2019: ecco i cambiamenti del ministro Bussetti in vista del prossimo esame

Con la circolare del ministro Bussetti cambia tutto sul nuovo esame di maturità,

che entrerà in gioco a partire dal 19 giugno 2019, con la prima prova.

Ma esaminiamo quali saranno i cambiamenti del nuovo esame di Stato annunciati dal Miur a inizi ottobre, che fanno slittare alcune novità al 2020, ma ne apportano diverse per il prossimo esame di stato.

Due prove scritte e un colloquio orale. La terza prova è abolita, il cosiddetto quizzone, con grande gioia, degli studenti, mentre rimarranno in gioco la prima prova di italiano e la seconda prova, basata su una o più materie caratterizzanti per ogni indirizzo.

Anche per l’orale sono stati stabiliti criteri differenti per l’ammissione all’esame di maturità dell’anno scolastico 2018-2019, per essere ammessi al nuovo esame, bisognerà aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore previsto, avere il 6 in ciascuna disciplina, avere la sufficienza nel comportamento. Il Consiglio di classe potrà deliberare l’ammissione anche con una insufficienza in una disciplina o gruppo di discipline valutate con un unico voto, ma dovrà motivare la propria scelta.

Il giudizio finale resterà in centesimi ma sarà dato più valore all’andamento scolastico durante gli ultimi tre anni delle superiori: i crediti scolastici che gli studenti possono accumulare passano infatti da 25 attuali a 40.

Cambieranno anche i punteggi da assegnare alle prove, dal momento che la terza prova non ci sarà più, mentre prima era previsto un punteggio massimo di 15 punti per ognuno dei tre scritti e un massimo di 30 punti per l’orale, a partire dalla maturità 2019 è prevista l’assegnazione di un massimo di 20 punti sia per la prima prova sia per la seconda prova e di 20 punti per il colloquio.

Nessun cambiamento, invece, per quanto riguarda la composizione delle commissioni della maturità 2019: saranno ancora miste, composte da tre commissari esterni, tre interni e un presidente di commissione esterno.

Un’altra grande novità riguarda l’introduzione del test Invalsi in quinta superiore. La prova, composta da un test d’italiano, matematica e inglese, non farà comunque parte dell’esame, ma si svolgerà durante l’anno scolastico e non sarà necessaria per poter accedere alla maturità. Il suo voto non influenzerà quello finale, in quanto il punteggio verrà solamente riportato nella documentazione allegata al diploma.

 

 

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