Vicenda Angelo Petruccio a San Pietro al Tanagro, Giovanni Graziano: “Caro Angelo, ti chiedo pubblicamente scusa”

SULLA VICENDA DELLA MANCATA CONCESSIONE DELLA CITTADINANZA ONORARIA AL DIPLOMATICO ANGELO PETRUCCIO A SAN PIETRO AL TANAGRO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA GIOVANNI GRAZIANO, CAPOGRUPPO CONSILIARE DI “NOI SAN PIETRO”:

 

CARO ANGELO, TI CHIEDO PUBBLICAMENTE SCUSA

angelo petruccio e giovanni graziano

“La foto che rendo pubblica è stata scattata ad inizio agosto scorso davanti il tricolore nazionale esposto presso l’Ambasciata italiana in Niamey, la capitale del Niger. Ritrae me ed Angelo Petruccio sorridenti soprattutto data l’incredulità delle contingenze che ci avevano portato, tutti e due contemporaneamente, a servire la Patria in una terra lontanissima che mai avremmo immaginato di visitare.

E’ stato proprio presso questo luogo dove ho avuto modo di approfondire la vicenda umana e professionale di Angelo, dei successi riscossi, del prestigio degli incarichi ricoperti e, soprattutto, della centralità di ruolo nell’attuale esperienza africana. E’ stato in questo luogo dove, insieme, abbiamo pensato di lanciare un piccolo progetto di aiuti umanitari in favore dei tanti orfanatrofi disseminati per la capitale nigerina. Ed è stato proprio in questo luogo dove ho immaginato, a questo punto illudendomi, che la Comunità di San Pietro al Tanagro potesse tributare, per tramite i suoi rappresentanti, un riconoscimento onorifico ad Angelo per i tanti meriti guadagnati sul campo ed in giro per il mondo. Da qui l’iniziativa di proporlo per la concessione della cittadinanza onoraria. Il triste epilogo ormai lo sappiamo tutti, è stata scritta la pagina più nera nella storia di San Pietro al Tanagro della cui responsabilità si deve far carico per intero il sindaco che ha imposto questo risultato, nonostante i maldestri tentativi di addossare la colpa agli unici che si sono impegnati per fare di Angelo un concittadino onorario. Come dice un mio carissimo amico, il sindaco di San Pietro al Tanagro non dice bugie, è semplicemente incapace di dire la verità! Ed ancora una volta si è affannato per nascondere i propri fallimenti dietro le menzogne più spudorate dando, nella circostanza, il meglio di se per difendersi dalla furia popolare che non gli ha lesinato critiche e strali.. Mi corre l’obbligo, dunque, ripristinare un accettabile senso di verità e di civismo.

Parto dal porre una domanda generale che dice tutto: c’è per davvero qualcuno che ci ritenga così sprovveduti da aver candidato Angelo Petruccio alla concessione del titolo onorifico senza che prima non ci fossimo garantiti in termini di fattibilità e convergenza? Voglio sperare proprio di no! 

In data 11 settembre il Gruppo consiliare NOI SAN PIETRO ha impegnato il Presidente a disporre la convocazione del Consiglio comunale ponendo all’ordine del giorno la concessione della cittadinanza onoraria al diplomatico Angelo Petruccio. Veniva altresì depositata la proposta deliberativa con motivazione ampiamente argomentata. Il successivo 6 ottobre, è stata avanzata una mozione alla proposta deliberativa chiedendo che si dividesse il momento della concessione da quello del conferimento da fare poi in apposita seduta consiliare in forma solenne. Invito tutti a leggere i documenti che sono pubblici e sfido il sindaco a trovare una sola parola offensiva, ingiuriosa o tracce di “menzogne latenti”.

 Nel contempo sono stati infittiti e portati avanti i contatti con la maggioranza consiliare ottenendo la disponibilità a sostenere l’iniziativa definita unanimemente meritoria. Per me sarebbe facile indicare le pesanti assenze in Consiglio comunale in netto disaccordo col sindaco ma posso garantire che tra coloro che hanno votato contro c’è chi si era detto entusiasta della cosa salvo poi rimangiarsi tutto, a capo chino, come di consueto: tanto valgono!

E veniamo alla fatidica seduta di Consiglio comunale del 10 ottobre 2018, il mercoledì nero di San Pietro al Tanagro. Una seduta tenuta in seconda convocazione e nata male già dalla sua convocazione palesemente errata nella forma, un refuso ha giustificato il sindaco. Una seduta proseguita ad un grave illecito dato che era stata certificata la seduta deserta della prima convocazione senza aver avuta la possibilità di verificarla per i cancelli sbarrati della casa comunale e l’assenza, questa si ingiustificata, del segretario. Una seduta condotta in deroga al Regolamento del Consiglio comunale dato che il sindaco ha preteso si votasse una sua mozione senza averla presentata secondo le prescrizioni regolamentari. Non a caso la consigliera indipendente Piera Aromando ha pubblicamente parlato di pretesa di rispetto delle stesse regole che il sindaco e la maggioranza hanno sempre sistematicamente spregiato. Alla fine il voto: quattro voti di maggioranza e tre voti di minoranza con il voto determinante dello stesso sindaco.

Ad aggravare ulteriormente il mercoledì nero di San Pietro al Tanagro sono state, poi, le stesse parole del sindaco proferite in piena seduta consiliare.

Ha parlato di trattativa personale tra me ed il Presidente del Consiglio comunale come se avessimo parlato di fatti privati e non, stando ai ruoli istituzionali ricoperti, di procedure e contenuti della seduta di Consiglio che si andava ad organizzare.

Ha accusato la minoranza di non rispettare le procedure per il rilascio della cittadinanza onoraria. In realtà ha fatto pubblica accusa al Presidente del Consiglio di non aver ottemperato ai propri doveri dato che rimane una sua precipua responsabilità di convocare la Conferenza dei Capigruppo e discutere degli ordini del giorno regolarmente proposti. E riteniamo che un mese sia un tempo più che abbondante per ottemperare a tutte le formalità e soprattutto per evitare che si arrivi in Consiglio dopo che più di qualcuno si è rimangiata, e senza preavviso, la parola data.

Ha finanche pubblicamente messo in discussione la natura umanitaria degli aiuti che stanno raccogliendo, tra l’altro in tutta la provincia, a sostegno degli orfanatrofi del Niger. Solo un senza vergogna può arrivare a dispensare così gravi accuse che vanno ad infamare intere collettività che con la consueta generosità, non essendo la prima volta, si sono date da fare per donare ai più bisognosi quanto nelle possibilità.

Tralascio volutamente l’interpretazione del sindaco rispetto all’inizio della campagna elettorale della prossima primavera, il Presidente del consiglio e l’Assessore Pagliarulo possono testimoniare il fatto che proprio per non confondere la bontà della nostra proposta con fatti elettorali mi ero dato disponibile a sottoscrivere sin da subito la mia non candidatura alle prossime comunali. Così come soprassiedo sulla pretestuosa sottolineatura della mia assenza, definita ingiustificata, in Consiglio comunale. Fossi nelle vesti del sindaco mi preoccuperei maggiormente del fatto che nella stessa seduta, oltre al sottoscritto, era assente metà dei consiglieri di maggioranza. E’ forse un segnale nei suoi confronti? Potrebbe essere questo il motivo di tanto nervosismo, smania, impazienza e visioni fobiche degli ultimi mesi e che hanno tenuto in ostaggio il sindaco anche durante l’ultima seduta di Consiglio comunale?

Questi i fatti, e sfido il sindaco ad un pubblico confronto su ogni tentativo di smentita. E per questi fatti, nuovamente, chiedo pubblicamente scusa ad Angelo Petruccio che, lo voglio precisare, non ha mai chiesto nulla e che in ogni caso esce oltremodo rafforzato nel prestigio e nello spessore da tutta questa vicenda per nulla edificante.

Ma io non voglio speculare, anzi, voglio mettere fine alle polemiche e voglio per quanto possibile riparare laddove, evidentemente e ciascuno per la sua parte, ha commesso degli errori. E lo faccio anche alla luce delle riflessioni di apertura e di riconoscimento che il sindaco, tra le righe, ha rese pubbliche nel suo ultimo comunicato stampa.

Se è davvero sincero, il sindaco si unisca alle mie pubbliche scuse ad Angelo Petruccio e si adoperi per la convocazione dei consessi deputati alle procedure di concessione della cittadinanza onoraria. Il sottoscritto ed il Gruppo NOI SAN PIETRO non si tireranno indietro dal fare la propria parte, lo faremo senza rivendicare primogeniture, ci interessa la sostanza non la forma Il sindaco si dia da fare quanto prima, e senza furbizie, in modo da andare subito oltre il mercoledì nero di San Pietro al Tanagro e lenire, almeno in minima parte, una macchia che resterà indelebile nel suo sindacato”.

GIOVANNI GRAZIANO – Capogruppo consiliare di NOI SAN PIETRO

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