Il delitto di Sala Consilina. Tra Gimmino e Violeta una storia cominciata tre anni fa. Nessuna denuncia di violenza domestica

Da tre anni Gimmino Chiricella e Violeta convivevano. Dal loro amore o meglio dal loro rapporto era nato un bambino di circa due anni. L’italiano, operaio del Consorzio di Bacino, la rumena vivevano insieme in un appartamento di una palazzina tra Sala Consilina e Sassano insieme agli altri due bambini della 32enne avuti in una relazione precedente. Quella palazzina che ha fatto da scenario alla tragedia che ha sconvolto il Vallo di Diano. Violeta è arrivata in Italia, a Sala Consilina, circa 9 anni fa da un paesino della Romania. Inizialmente ha abitato nel centro storico del paese capofila del Vallo di Diano insieme ad altre amiche connazionali. A Sala Consilina vive anche la mamma di Violeta. La 32enne Si era integrata a Sala anche i due figli, un maschietto e una femminuccia. Circa tre anni fa ha conosciuto Gimmino ed è andata a vivere con lui. Non ci sono denunce per episodi di violenza, o comunque avvisaglie che potevano far presupporre il tragico epilogo di sabato. Gimmino è già noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti. È stato, infatti, arrestato nel corso del tempo per violenza, detenzione di materiale esplosivo, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. In un caso ha minacciato alcune persone del suo luogo di lavoro – il consorzio di Bonifica – con del materiale esplosivo. Gli inquirenti hanno ricostruito i suoi movimenti prima dell’arresto grazie a immagini di telecamere e testimonianze varie e sono gravi gli indizi a suo carico. È accusato così di femminicidio. Non è il primo delitto con vittima una donna nel Vallo di Diano

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