Tanto tuonò che piovve: le reazioni per la chiusura del punto nascita del “Curto”. La Regione pronta ad opporsi

Tanto tuonò che piovve. E così a circa tre anni dall’allarme lanciato dalle organizzazioni sindacali di categoria : ieri più che una semplice precipitazione sul Vallo di Diano e sul Golfo di Policastro  si è scatenata una vera e propria tempesta. La nostra emittente ha diffuso in esclusiva la notizia relativa all’imminente e possibile chiusura del punto nascita dell’ospedale di Polla. La sentenza relativa al punto nascita del “Curto” era stata pubblicata proprio ieri sul Burc della Regione Campania. L’ente di Palazzo Santa Lucia, infatti,  dopo aver recepito il parare del Comitato Percorso Nascita nazionale, istituzione facente capo al Ministero della Salute,  che doveva pronunciarsi sulle richieste di deroga di chiusura per i punti nascita che contavano meno di 500 parti all’anno ha disposto dal prossimo 1° gennaio 2019 la disattivazione del punto nascita dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla. Stesso provvedimento varrà per il punto nascita dell’ospedale “Immacolata” di Sapri. Una decisione quella della Regione adottata dopo il parere della Comitato Nazionale che ha deciso di non concedere alcuna deroga al “Curto” e all’ “Immacolata” , concedendo invece una deroga di un anno al punto nascita di Vallo della Lucania seppur lì nascono meno bambini rispetto ai nosocomi di Polla e Sapri. Intanto da Palazzo Santa Lucia fanno sapere che si opporranno con ogni mezzo alla decisione del Comitato e sono diversi gli esponenti politici pronti a presentare un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute.  Molte cittadine del Vallo di Diano nel caso in cui si attuasse la chiusura del punto nascita pollese sceglierebbero, per una questione di vicinanza geografica, inevitabilmente i nosocomi di Lagonegro o Potenza con un ulteriore aggravio in termini di costi per la sanità campana. Su quanto riportato dal Burc di ieri intervengono i sindacati di categoria, Cgil, Cisl  e Uil, attraverso i loro segretari provinciali che “denunciano l’ulteriore smacco subito dagli Ospedali di Polla e Sapri, uniche realtà sanitarie del Vallo di Diano e Golfo di Policastro, in cui nel nuovo piano regionale di programmazione della rete ospedaliera spariscono i punto nascita. Verrebbe da commentare, si legge nella nota stampa a firma dei segretari Addesso, Antonacchio e Conte, nulla di nuovo sotto il sole del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro”. I sindacati invitano pertanto i cittadini del Vallo e del Golfo a mobilitarsi “per questo ulteriore esproprio che non tiene in nessun conto delle specificità territoriali del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro”.

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