Punti nascita, Vincenzo De Luca ridicolizza l’hashtag #iocisononato: ”Pure io sono nato dove sono nato” – VIDEO

“Pure io sono nato dove sono nato, ma non significa che devo far morire chi va a partorire”. Parole di fuoco quelle di Vincenzo De Luca, che in pratica ridicolizza l’hashtag diventato simbolo della protesta contro la soppressione dei punti nascita di Polla e di Sapri, in particolare da parte degli studenti.

Davanti ai sindaci e agli amministratori salernitani, riuniti ieri a Salerno per parlare in modo particolare del Piano Lavoro varato dalla Regione Campania, il Governatore ribadisce di aver ripresentato al Governo ed in particolare al Ministero della Salute la richiesta di proroga per i Punti Nascita di Sapri e di Polla, richiesta che aveva ricevuto risposta negativa lo scorso mese di agosto. Vincenzo De Luca non perde l’occasione per attaccare ancora una volta con forza il M5S ed in particolare il senatore Franco Castiello, restituendo al mittente le accuse di responsabilità della chiusura del Punto Nascita del Luigi Curto. Ma sulla vicenda dimostra di avere le idee ben chiare, in particolare per quello che riguarda la sicurezza dei Punti Nascita, e lascia ben poche speranze (al di là della momentanea deroga) per il futuro: “Sotto la soglia dei 1000 parti annuali –spiega- a volte capita che ci sia un parto alla settimana: le strutture ed i primari perdono la professionalità, non hanno più la manualità né la capacità di affrontare le emergenze. Se hai 1000 parti all’anno hai la competenza, l’esperienza e la conoscenza per affrontare le situazioni di emergenza e salvare il bambino e la mamma”. Poi l’attacco ai “comitati” che utilizzano l’hashtag #iocisononato. “Facciamo le persone serie –conclude De Luca- noi abbiamo rilanciato la richiesta di deroga, ma dobbiamo sapere che non possiamo restare come siamo, perché se un punto nascita resta con 100 parti all’anno condanniamo a morte decine di bambini. E io questa responsabilità non me la prendo”.

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2 risposte

  1. FRANCO LAMANNA ha detto:

    Posso condividere lo standard di produttività che il Ministro della salute ha imposto tramite le Regioni che rappresentano i territori, però, faccio rilevare che l’ospedale di POLLA ” LUIGI CURTO fondato nel 1930, ha servito il territorio del Vallo di Diano con circa 70.000 abitanti. Non si può accettare l’ingiustizia con cui viene trattato il nostro territorio anche per i punti di nascita. I dati delle nascite a Polla, sono superiori a tutti i plessi citati, né risultano casi di morte.
    Il punto di nascita a Polla dai dati è superiore sia a Vallo della Lucania, a Sapri, e Piedimonte Matese. Ricordo il dott. Dante Volpe, il dott. Guercio ed altri primari, che hanno lasciato nel territorio un ricordo di alta professionalità ed etica. La Regione ha sostenuto ultimamente importanti spese di manutenzione sia sull’opificio, che di macchinari in altri reparti. La chiusura del punto di nascita può essere addebitata solo alla politica, che da anni non tutela i servizi essenziali del nostro territorio. Alla luce di quanto detto, voglio sperare, che tutti i sindaci del Vallo di Diano con la capacità ampiamente dimostrata in politica dal Presidente della Regione ON.le De Luca, intervengano, affinché il nostro territorio non subisca ulteriori ingiustizie, come è avvenuto con il Tribunale, trasferito fuori provincia a Lagonegro, creando solo disservizi per tutti i cittadini.

  2. Matteo ha detto:

    Caro Governatore, noi non avremo più punti nascita, non ospedali, ne strade transitabili, ne scuole ,ne ….tante altre altre cose, perché non anche toglie anche l’addizionale regionale ?

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