Emergenza rifiuti e pericolo per Polla? Giovanni Romano: “De Luca vuole portare i rifiuti dello Stir nel Vallo di Diano”

Si è aperta una nuova partita nella gestione dei rifiuti in provincia di Salerno – è quanto scrive il Mattino in un articolo di Marco di Bello nei giorni scorsi -: quella che riguarda la collocazione della stazione di trasferenza per tamponare il blocco del termovalorizzatore di Acerra.
La A2A Ambiente ha chiesto alla Provincia di Salerno per tamponare l’emergenza – è scritto ancora nell’articolo -. Già nei giorni scorsi, il consigliere provinciale Angelo Cappelli fece sapere che il sito non dovrebbe trovare collocazione a Battipaglia. Piuttosto, si è parlato di un comune a circa trenta chilometri dalla capitale della Piana del Sele, quasi al confine con la provincia. In questo senso, dagli uffici provinciali erano emerse alcune opzioni, fra cui Mercato San Severino, Montoro e Fisciano. Nelle ultime ore pare abbia preso quota anche l’ipotesi di Polla.
A queste anticipazioni hanno risposto alcuni esponenti del centrodestra.
“De Luca è in piena emergenza rifiuti e si prepara ad invadere la Campania di discariche. I centri di stoccaggio temporaneo che ha finanziato si tradurranno in discariche a Polla, che sta già martoriando, ed a Giffoni Valla Piana” così Gaetano Amatruda, vice coordinatore provinciale di Forza Italia Salerno. “L’attenta analisi di Giovanni Romamo (ex assessore con Caldoro – dice Amatruda – non va sottovalutata. Perché Romano preparato più di altri e scrupoloso. Salerno pagherà un prezzo altissimo per i suoi ritardi”.
Nel pomeriggio di l’ex assessore regionale aveva lanciato l’allarme. “La delibera di Giunta approvata oggi è la risposta più eloquente a chi nega che ci sia un’emergenza rifiuti” ha detto Giovanni Romano,oggi responsabile Ambiente di Forza Italia Campania.
“L’amministrazione regionale – ha sostenuto – stanzia 20 milioni di euro per realizzare 7 siti stoccaggio provvisori. Uno spreco di soldi che non affronta la situazione rifiuti ormai in una fase di criticità irreversibile. Vengono chiamati ‘centri ecologici’ e non si ha il coraggio di definirli per quello che sono veramente: discariche a cielo aperto”. Inoltre, si approfitta di una situazione di emergenza per adeguare gli stipendi dei direttori generali degli Ato, organismi fantasma non essendo mai entrati in funzione” ha concluso

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