Punti nascita: nella richiesta di deroga al Ministero la Regione Campania si “dimentica” di Sapri

L’imminente chiusura dei punti nascita di Polla , Sapri e Piedimonte Matese, ma non solo: anche una richiesta di maggiore attenzione da parte del governo regionale alle esigenze dei territori, maggiore dialogo con amministratori e rappresentanti territoriali e la necessità, qualora venisse concessa la deroga per i punti nascita, di un loro potenziamento. E’ questo in sintesi quanto è emerso nel corso della riunione di ieri in V Commissione Sanità della Regione Campania alla quale hanno preso parte i sindaci di Polla, Sapri e Piedimonte Matese, i rappresentanti sindacali ed anche alcuni medici dei presidi interessati dal provvedimento regionale. Gli stessi sindaci, i consiglieri Cinque Stelle,  Ciarambino, Cammarano ed il consigliere di maggioranza Maria Ricchiuti hanno chiesto a Franco Picarone, esponente della maggioranza consiliare della Regione Campania che il Governatore De Luca “sospenda immediatamente il provvedimento di chiusura dei punti nascita in vigore dal 1° gennaio 2019”, poiché dal prossimo 15 dicembre, se non prima addirittura, sarà impossibile programmare i parti: e così la migrazione verso altre strutture sanitarie comincerà ancor prima della fine del 2018.

Nella riunione di ieri sono stati “esaminati” anche i documenti relativi ai punti nascita, nello specifica anche quanto contenuto nella richiesta di deroga inviata dalla Regione Campania il 21 maggio 2018 al Ministero della Salute. Nella relazione inevitabilmente balzano agli occhi due aspetti interessanti, uno dei quali evidenziato soprattutto dai alcuni partecipanti all’incontro. Il primo davvero sconvolgente è che si fa cenno solo nell’elenco iniziale del documento, dell’ospedale di Sapri, nel resto della relazione l’ospedale dell’Immacolata viene praticamente dimenticato. Un’omissione che giustamente ha fatto sobbalzare dalla sedia il sindaco Gentile e non solo. Inoltre sia i consiglieri del Movimento Cinque Stelle, che gli stessi sindaci, sindacati e medici hanno evidenziato come la relazione inviata al Ministero “fosse lacunosa e molto concisa”. Nel caso specifico di Polla, sicuramente avrebbe giovato ad ottenere una deroga,  se nel documento fosse stato sottolineato dalla Regione  che l’ospedale “Luigi Curto” è una struttura sanitaria dove, fortunatamente, da ben 30 anni non si registrano morti di mamme per parto o di neonati, che nella struttura c’è una sala operatoria dedicata al parto e tanti altri aspetti tecnici fondamentali da comunicare al Ministero. Da sottolineare, inoltre, che in Regione Campania su 56 punti nascita appena sei rispondono agli standard di legge in merito alla rete dell’emergenza materno-infantile.

DI SEGUITO LA RICHIESTA DI DEROGA DELLA REGIONE CAMPANIA INDIRIZZATA AL MINISTERO DELLA SALUTE

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