L’Associazione “Luigi Pica” a vent’anni dalla scomparsa ricorda l’on. Domenico Pica il 21 dicembre a Sant’Arsenio

Venti anni fa, il 21 dicembre del 1998, moriva l’on. Domenico Pica,  Sindaco di Sant’Arsenio dal 1946 al 1985 Deputato al Parlamento per la Democrazia Cristiana dal 1968 al 1976.

L’Associazione culturale “Luigi Pica”, presieduta da Aldo Rescinito, intende ricordarlo scoprendo, davanti alla Casa Comunale, un suo busto di bronzo, realizzato dal Maestro Pasquale Ciao di Eboli.

L’appuntamento è per venerdì 21 dicembre alle ore 16.30 con la cerimonia che si terrà dinanzi la casa comunale di Sant’Arsenio. Alle 17:00, poi, seguira una celebrazione eucaristica nella Chiesa di Santa Maria Maggiore di Sant’Arsenio.

Non è questa la prima occasione in cui ricordiamo l’Uomo,  l’attento Amministratore ed il Politico.

Si tratta dell’ultima di tante manifestazioni organizzate dall’Associazione culturale in cui si ricorda Domenico Pica, sia come uomo che come amministratore e polito.

Il Presidente Rescinito, infatti in una nota stampa ricorda i tanti eventi organizzati: “Già un mese dopo la sua morte a lui dedicammo, grazie al contributo della Bcc MontePruno, un busto di creta, realizzato dal M° Francesco Scialpi di Sala Consilina, che oggi è posizionato nell’area antistante gli uffici del primo piano del Comune.

Nel 1998, inoltre , l’Associazione Culturale “Luigi Pica” , con il  contributo  dell’Assessorato Provinciale alla Cultura e dell’Amministrazione Comunale di Sant’Arsenio,  intese ricordarlo ripubblicando alcuni dei suoi scritti più significativi, che  a distanza di tanti anni, mantengono ancora intatta  tutta  la loro validità.

Tra questi:

  1. La Certosa di Padula nella storia e nell’arte un monumento che stava particolarmente a cuore dell’on.le Pica, il quale ne aveva intuito fin da giovane le potenzialità, sia per la crescita culturale e sia per lo sviluppo del turismo del Vallo di Diano. Proprio per questo fu tra i promotori della ristampa anastatica della preziosa opera, che un altro nostro illustre concittadino (mons. Antonio Sacco), aveva dedicato al monumentale complesso.
  2. Dal Vallo di Diano all’Europaperché egli fu un europeista convinto, tanto che durante la sua esperienza di parlamentare nazionale, fu incaricato dalla Camera dei Deputati a rappresentare l’Italia nel Parlamento Europeo (quando ancora non era stata istituita l’elezione diretta di questo organismo).
  3. Il massiccio degli Alburni e la sue grottein quanto l’on.le Pica aveva sempre sostenuto la necessità fondamentale di prestare maggiore attenzione alle zone interne, che, affermava convinto, possiedono tutte le potenzialità per contribuire allo sviluppo ed alla crescita del territorio.

A nome mio e di tutti i componenti della Associazione, aggiunge Aldo Rescinito, anche in questa occasione,   sento la necessità di ringraziare quanti sono qui convenuti, per portare con la loro presenza una concreta testimonianza di ricordo e di affetto per l’on. le  Domenico Pica.

Certamente non è un compito semplice quello di ricordare e  parlare di un uomo come Domenico Pica, perché si corre il rischio di cadere nella retorica ed al tempo stesso ci vorrebbe tanto più tempo per ricordare in maniera completa l’uomo ed il politico.

Ma onorare con il ricordo gli uomini illustri , ed in particolare commemorare un personaggio che tanto ha speso e realizzato per questa nostra comunità, rappresenta “una scelta di sentimento” , un obbligo interiore, stracolmo di ricordi personali, verso una persona che ha saputo realizzare tante opere, per migliorare la qualità dell’ambiente, la vita,  ed il futuro di questa nostra collettività.

In un suo succinto memoriale, che conserviamo presso la nostra Associazione, tra le altre cose, Egli si chiede:

Che cosa ho fatto per Sant’Arsenio?

Potrei rispondere: quello che occorreva fare in un paese dove mancava tutto

acquedotto e fognature (sistemazione del lavinaio), viabilità interna e rurale, sistemazioni montane ( strada per il Monte Rascini), rimboschimenti, casa comunale, piazza e villa comunale, cimitero, mattatoio, impianti sportivi, edifici scolastici (Scuola Elementare, Scuola Media, Istituto Tecnico Commerciale, istituzione di una sezione di Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato), la ripresa del vecchio Ospedale detto della SS. Annunziata, confluito poi negli OO.RR. del Vallo di Diano, la creazione e la costruzione di una Casa di Riposo per Anziani.

 E  che cosa ho fatto  per il Vallo di Diano?

 Si possono citare queste due ultime opere, che interessano tutto il comprensorio e non soltanto i Comuni di Polla e Sant’Arsenio, oltre alle varie iniziative assunte, sia sul piano nazionale che europeo, per gli urgenti restauri della Certosa di Padula, con la proposta creazione di un Consorzio fra il Comune di Padula, l’Amm.ne Provinciale, la Camera di Commercio e l’Ente Provinciale per il Turismo;

– la costituzione di una Associazione “GLI AMICI DELLA CERTOSA”;

– la creazione di un Consorzio per la raccolta- il trasporto e la distribuzione dei RIFIUTI SOLIDI URBANI;

– di un Consorzio degli Acquedotti del Vallo di Diano;

– l’ampliamento del comprensorio dell’area di sviluppo industriale di Salerno fino ad includere la         zona del Vallo di Diano;

– la richiesta di estensione al Vallo di Diano del Progetto 21;

– i numerosi interventi operati a favore del Consorzio di Bonifica presso la Cassa per il Mezzogiorno, soprattutto per quanto riguarda il problema della irrigazione;

– la costituzione già nel 1948 del Comitato dei Sindaci del Vallo di Diano- (19 Comuni) – con sede presso il Municipio  di Sala Consilina;

– l’istituzione a Sala Consilina dell’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato.

Tra le sue numerose Proposte di Legge voglio citarne solo una: quella relativa alla realizzazione di un raccordo autostradale Cilento/Vallo di Diano (e precisamente fra la Strada Statale 18 di Vallo Scalo e lo svincolo di Atena Lucana, della lunghezza di Km 53, con una spesa, allora prevista, di  16 miliardi). Quest’opera avrebbe permesso un rapido collegamento in senso trasversale e diretto fra le nostre zone e quelle del basso Cilento.

Tutto potrebbe apparire come un semplice e sterile elenco di opere realizzate nel corso degli anni,  ma, termina, il presidente dell’associazione “Luigi Pica” proviamo ad immaginare ed a riflettere su quanto impegno, su quale grande energia, contro quali complesse situazioni ed anche contro quali contrasti Egli ha dovuto impegnare tutte le sue energie  per portare avanti, soprattutto all’inizio del suo mandato ammnistrativo, opere gigantesche come l’imprigionamento delle acque alluvionali del famoso “ LAVINAIO”,  per creare poi  un corso sotterraneo dalla piazza di Sant’Arsenio fino alla zona della Foce, dove furono incanalate anche le fognature”.

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