Sicurezza, il comitato “Se non ora quando” scrive ai sindaci valdianesi

COMUNICATO STAMPA COMITATO “SE NON ORA QUANDO”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

In attesa delle circolari esplicative della recente legge sulla Sicurezza, per contribuire ad offrire un’ipotesi di soluzione ai paventati problemi conseguenti alla mancata iscrizione all’anagrafe comunale dei richiedenti asilo, il comitato Se non ora quando-Vallo di Diano ha scritto lo scorso 17 gennaio ai sindaci del comprensorio.  Suo timore è che i richiedenti asilo, a cui si neghi attraverso l’iscrizione all’anagrafe accoglienza e servizi, possano diventare fantasmi, con rischi non trascurabili per tutti gli appartenenti alla comunità di riferimento. Per ovviare a ciò il comitato, pur nel rispetto della legge 132/2018 che al proposito si limita ad escludere che il permesso di soggiorno in mano ai richiedenti asilo “possa essere documento utile per formalizzare la domanda di residenza”, ha proposto ai sindaci del Vallo di Diano, come possibile soluzione all’impasse interpretativa, quanto consigliato da due avvocate dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione. Atteso che il suddetto documento non sia, ai sensi della menzionata normativa, più valido, il richiedente asilo avrebbe comunque diritto ad essere iscritto all’anagrafe del Comune in cui risiede, ove sia in grado di esibire un altro documento, alternativo al permesso di soggiorno, comprovante la sua posizione di immigrato regolare in Italia. Coerentemente con tale impostazione i rappresentanti istituzionali indicati, nonché gli ufficiali preposti, ove verifichino che il richiedente asilo abbia dato avvio al procedimento volto al riconoscimento della prevista protezione attraverso la compilazione del cosiddetto modello C3 e/o sia stato oggetto di identificazione effettuata dalla Questura competente nell’occasione, potrebbero autorizzare la richiesta iscrizione all’anagrafe comunale individuata sulla base dei correlati documenti. Una soluzione del genere consentirebbe oltremodo di approntare le misure necessarie a promuovere politiche di inclusione sociale e di contrasto alla povertà estrema, evitando che si corra il rischio di aumentare ulteriormente le fila delle persone senza dimora la cui cura e presa in carico ricade prevalentemente sugli enti locali. Fidando che l’istanza sia ritenuta suscettibile di idonea considerazione dai sindaci del comprensorio valdianese, il comitato Se non ora quando -Vallo di Diano si dichiara disponibile a facilitare la risoluzione degli eventuali dubbi in capo ai suddetti rappresentanti istituzionali, in virtù di una fattiva interlocuzione con l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione.

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