Autonomia territoriale Cilento-Vallo Di Diano e la sesta provincia campana: la proposta dei Meetup Cinque Stelle

Riceviamo e pubblichiamo 

La proposta di creare un’identità geografica ed economica del territorio del Cilento e del Vallo di Diano rappresenta, non solo una giusta rivendicazione da oltre settant’anni degli abitanti, ma anche una priorità politica di sviluppo locale dell’area. Gli ultimi decenni hanno dimostrato che i vecchi interventi di programmazione sono stati incapaci di rispondere alle necessità del territorio, fattosi sempre più complessi ed articolati, anche nei cambiamenti delle istituzioni pubbliche, al decentramento d’importanti funzioni. Il progetto di realizzare un sistema locale economicamente e geograficamente omogeneo, promosso dal basso, ha l’obiettivo di affermarsi come un’idea alternativa ed innovativa di territorializzazione della strategia di sviluppo, facendo convergere in un unico strumento, in grado di riconnettere le politiche intercomunali all’interno di strategie di sviluppo più ampie delle diverse esperienze di programmazione locale precedenti. Un nuovo organismo territoriale capace di essere reale strumento di raccordo tra le diverse istituzioni di sviluppo locale esistenti sullo stesso territorio capace di fare sintesi dei programmi e di operare per la loro realizzazione sottoponendone i risultati ai cittadini. Questo perché, gli enti locali, ed in particolar modo i comuni, a differenza che in passato rivestono oggi un ruolo centrale rispetto alle problematiche di sviluppo. Essi dispongono delle leve fondamentali per la crescita economica e sociale di un sistema locale, hanno la possibilità di prendere le decisioni che riguardano il territorio e il suo utilizzo, ridefinendo le problematiche di sviluppo in funzione delle istanze sociali e costruendo il consenso necessario intorno ai processi di pianificazione, trasformazione e gestione delle aree che li riguardano. La valorizzazione del territorio e la ricerca del suo corretto sviluppo rappresentano quindi temi centrali sui cui la politica locale è chiamata ad interrogarsi e su cui dovrebbe focalizzare la propria azione. Per attivare il circolo virtuoso dello sviluppo economico di un territorio, gli enti locali dovrebbero assumere il ruolo di snodo centrale per la raccolta delle istanze sociali e per la programmazione e di soggetto trainante nei rapporti con le imprese, le banche e gli attori istituzionali. Pertanto, il compito delle classe politica locale è quello di operare affinché gli enti territoriali divengano sempre più “forti” e “autorevoli”, capaci di fare le scelte che gli competono nell’interesse pubblico, valorizzando l’autogoverno e la concertazione ed interfacciandosi costruttivamente con gli altri attori dello sviluppo locale. Ridisegnare il ruolo e le funzioni degli enti locali in termini di soggetti regolatori del sistema economico locale e, nel contempo, perseguire politiche di programmazione capaci di creare sviluppo, in un quadro politico-istituzionale frammentato e asettico come il nostro, non è privo di difficoltà e di costi di natura politica.

Tali politiche, infatti, passano per il definitivo abbandono di quella cultura regionale ed interventista che anima ancora gran parte delle classi dirigenti, per l’adozione di metodi moderni di analisi delle priorità di sviluppo, per una diffusa rappresentanza e partecipazione, per la promozione del merito e della competenza e soprattutto, per l’effettiva volontà politica di definire in un tavolo comune le strategie  di sviluppo locale rimettendo ad esso poteri e prerogative di governo. Si tratta di condizioni necessarie e non negoziabili per assicurare la crescita e lo sviluppo economico del territorio di Vallo di Diano e del Cilento.

Condizioni che richiedono anche una classe politica illuminata, responsabile e capace di porre al centro del sistema locale la concorrenza e la ricerca dell’efficienza attraverso la competizione e, dall’altro, di assegnare alle istituzioni locali il ruolo di arbitro, di garante, di regista del sistema e di stimolo alla concorrenza, sarà in grado di offrire ai territori condizioni durevoli di sviluppo e, ai cittadini-elettori, quel benessere spesso annunciati nei programmi elettorali e mai attuati. Questo soprattutto in Regione Campania e in Provincia di Salerno che hanno peccato di eccessivo immobilismo, scarsa creatività e ancor più scarsa propensione al rischio dove hanno dimostrato da molto tempo a questa parte di non essere in grado di svolgere appieno i loro nuovi compiti a sostegno dell’economia territorio di Vallo di Diano e del Cilento.

Questo anche perché, lo sviluppo economico, in un contesto di governance, tende sempre più ad essere il risultato di una programmazione economica efficiente, tempestiva e coerente con le esigenze dell’area geografica di riferimento, capace di conseguire gli obiettivi strategici – politici assegnati attraverso un efficace coordinamento dei diversi interventi pubblici.

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