Accesso agli atti “inevaso”, il sindaco di Sala Consilina: “Documenti di 40/45 anni fa, non facilmente reperibili”

La richiesta di accesso agli atti per la quale il Comune di Sala Consilina è stato portato davanti al TAR da un cittadino residente nel comune capofila del Vallo di Diano, era relativa ad un’opera pubblica la cui storia risale agli anni tra il 1977 e il 1983.

Lo chiarisce il sindaco Francesco Cavallone, che ai nostri microfoni spiega che buona parte dei documenti richiesti, relativi a circa 40 anni fa, non sono facilmente rinvenibili nell’archivio comunale. Alcuni probabilmente non erano proprio nella disponibilità del Comune salese. “A quei tempi -spiega Cavallone- i documenti non erano digitalizzati, ed i cartacei non sono sempre di facile reperibilità. In parte la richiesta è stata evasa, ed in parte si sta facendo il possibile per ricostruire la situazione nella sua interezza. Ho voluto fare questa precisazione perché è evidente che in questa vicenda di 40/45 anni fa gli amministratori odierni e i dipendenti del Comune -chiarisce il sindaco di Sala Consilina- non hanno alcuna responsabilità. Il nostro palazzo è trasparente e, nei limiti del possibile e dei termini di legge, concediamo sempre tutte le carte che ci vengono richieste”.  

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