Notte dei lunghi coltelli nel PD del Vallo? Esposito: “Coltelli purtroppo non ce ne sono”, ma Accetta è a rischio

“Coltelli purtroppo non ce ne sono, ne vedo pochi in giro: sarà solo una lunga notte”. Ai nostri microfoni l’ironica e significativa affermazione di Vittorio Esposito, sindaco di Sanza e presidente del Consorzio Centro Sportivo Meridionale, ben riflette lo stato di salute del PD del Vallo di Diano.

Nonostante i sindaci del Partito Democratico, infatti, siano alla guida di quasi tutti i comuni valdianesi, i rapporti tra i vari primi cittadini non sono certo idilliaci, come ha dimostrato la recente mancata elezione di Paolo Imparato, sindaco di Padula, nel consiglio provinciale. “Certo Paolo deve fare un po’ di autocritica sui rapporti intrattenuti con gli altri amministratori del Vallo di Diano -chiarisce il sindaco di Sanza- ma non caricherei di troppi significati le elezioni al consiglio provinciale, che tra l’altro ormai è stato reso un organo quasi inutile”. Tutti si attendono comunque a breve “la notte dei lunghi coltelli” nel PD valdianese, anche se Esposito fa capire che quanto a capacità ed efficacia i “coltelli” in campo sono ben poco affilati. Esposito, insieme a Paolo Imparato e al sindaco di Teggiano Michele Di Candia, guida la “pattuglia” degli amministratori PD che chiedono un ricambio nella guida degli enti sovra-comunali, a partire dalla Comunità Montana Vallo di Diano. “Chi da tanti anni ricopre lo stesso ruolo nelle Istituzioni comprensoriali dovrebbe farsi da parte e consentire il ricambio generazionale” afferma Esposito, e fa capire che lui stesso, per primo, è pronto a fare un passo indietro al Consorzio Centro Sportivo Meridionale. Chiede anche un incontro a breve, Esposito, con i sindaci del Vallo di Diano e con il presidente dell’Ente Montano valdianese: “Sono certo -auspica- che Raffaele Accetta sarà disponibile a fare una analisi del voto provinciale e a valutare la situazione”. Esposito, non a caso nell’ambiente politico soprannominato “il soldatino” per la sua lealtà alla causa del Partito Democratico, ne fa un discorso puramente politico: “Accetta -spiega- pur messo a capo dalla Comunità Montana del Vallo di Diano dal PD, ultimamente non sempre è stato in sintonia con le posizioni del partito”. Ma per qualcun altro, evidentemente, la testa di Accetta su un vassoio d’argento è anche un fatto personale, e per altri ancora una condizione necessaria per rafforzare le proprie ambizioni politiche. Ma se si parla di “ricambio generazionale” nel PD del Vallo di Diano, sarebbe interessante capire quali sono i “giovani” in corsa. E resta il problema della leadership del PD valdianese: un ruolo che molti riconoscono nella figura del Presidente del Parco Tommaso Pellegrino, che però ha voluto fino a questo momento assumere una posizione “defilata”, senza indossare lo “scettro”. Perché i coltelli degli amministratori valdianesi del PD, pur spuntati, restano sempre coltelli: spesso pronti a pugnalare alle spalle.

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