Diritti ripristinati a Casalbuono: dopo due anni l’INPS invia la visita domiciliare alla 95enne Antonia Ciuffo

Diritti ripristinati a Casalbuono. Quasi due anni dopo la rovinosa caduta che le ha causato la rottura del femore e altri gravi danni, rendendole in pratica impossibile alzarsi dal letto, la signora Antonia Ciuffo, 95 anni, ha ricevuto martedì sera la visita di un medico dell’INPS.

Una semplice visita domiciliare, per accertare lo stato dei fatti e verificare la sussistenza delle condizioni per poter fruire dell’accompagnamento. Un semplice diritto dovuto a un semplice cittadino, che però era diventato incubo: la richiesta di visita domiciliare, già effettuata alla fine del 2017, era rimasta inevasa per tutto il 2018 e per i primi mesi del 2019. E così il figlio di Antonia, Angelo Barone, si era rivolto amareggiato alla redazione di Italia 2 Tv: consapevole del fatto che, per quanto ingiusto possa essere, a volte solo portare sotto i riflettori dei media vicende di diritti negati può sbloccare situazioni incancrenite.

E così, a malincuore, Angelo si è visto costretto a rendere pubblica una dolorosa vicenda privata, a mostrare a tutti attraverso le immagini le reali condizioni della signora Antonia, che non lasciano spazio a dubbi di sorta. Immagini e parole che hanno lasciato il segno, viste in televisione, nei tg, e da decine di migliaia di utenti su internet. Centinaia i post e i messaggi di solidarietà giunti in questi giorni alla 95enne signora Antonia, accomunati dallo sdegno per un semplice diritto negato per mesi e mesi. Un clamore mediatico che non è stato fortunatamente fine a sé stesso, ma ha smosso le acque di una burocrazia lenta e farraginosa: e così martedì sera la signora Antonia ha ricevuto finalmente la sua visita domiciliare. Il medico dell’INPS ha preso atto delle sue condizioni di salute e preso visione di carte e certificati medici. Avrebbe alla fine assicurato -in questi casi il condizionale è d’obbligo- che nell’arco di una ventina di giorni le pratiche per l’accompagnamento sarebbero state completate, inclusi i mesi arretrati, a partire dalla data della richiesta. Ma al di là di questo, un semplice diritto richiesto da un semplice cittadino, quello di una visita domiciliare, è stato ripristinato. Resta l’amarezza per tutti gli altri cittadini con gravi problemi di salute, vittime di ingiustizie e della burocrazia: e c’è da pensare che siano davvero in tanti.

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