Da San Pietro al Tanagro a caccia di plastica in mare: Giuseppe Ungherese in missione nella zona dell’Elba

E’ del Vallo di Diano il cacciatore di plastica nei mari di mondo. Si tratta del già noto Giuseppe Ungherese di San Pietro al Tanagro,  responsabile Campagna inquinamento di Greenpeace Italia. “Una vera e propria ‘zuppa di plastica‘, insieme a materiale organico di vario tipo, è quello che abbiamo trovato nel Mar Tirreno, nella zona tra Elba-Corsica-Capraia all’interno del Santuario dei Cetacei. Bottiglie, contenitori in polistirolo utilizzati nel settore della pesca, flaconi, buste e bicchieri di plastica… per lo più imballaggi che vengono usati per pochi minuti ma restano in mare per decenni, hanno accompagnato la nostra navigazione”. L’intervento di Giuseppe Ungherese è stato rilanciato da “Il Fatto quotidiano”.

“Quello che abbiamo documentato dimostra come la plastica sia ovunque, anche in aree che sulla carta dovrebbero essere protette, come il Santuario Pelagos. In questo tratto di mare, per una convergenza di correnti, si crea un hotspot di plastica che si estende in uno spazio di alto valore naturalistico per la presenza di numerose specie di cetacei. Abbiamo effettuato dei campionamenti con i ricercatori a bordo per verificare anche la presenza di microplastiche: i risultati saranno noti nei prossimi mesi”, ha detto Ungherese.

 

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