Banca del Cilento, incontro con i preposti di filiale sui NPL. Il direttore Solimeno: “Lavoro e formazione indissolubili”

“Da sempre per noi la formazione e il lavoro sono due aspetti che devono camminare insieme, e proprio in questo periodo abbiamo in corso una massiccia azione di formazione, sia di carattere generale che di carattere specialistico”. Lo afferma Ciro Solimeno, direttore generale della Banca del Cilento, di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania, esplicando uno degli aspetti che maggiormente caratterizzano le attività dell’Istituto di Credito con sede a Vallo della Lucania.

“La storia della Banca del Cilento -conferma Solimeno- da questo punto di vista è esemplare: le attività operative sono sempre state precedute da attività formative, per far sì che i preposti quando incontrano determinate questioni o trattano particolari aspetti tecnici sappiano con precisione di cosa si stanno occupando, e conoscano tutte le problematiche collegate”. In questo ambito si inquadra il corso di formazione svoltosi a Sala Consilina, presso la ex filiale “Sala Consilina 2”, e che ha visto la partecipazione dell’intera rete dei preposti di filiale della Banca del Cilento. Oltre al direttore generale Ciro Solimeno, l’incontro ha visto la presenza tra gli altri del Capo Servizio Direzione Commerciale Vito Mancusi. Sotto ii riflettori la necessità di adottare processi interni lineari, tracciabili, e consultabili da tutti, e un allineamento alle politiche di gestione adottate dalla Capogruppo ICCREA. In particolare il tema all’ordine del giorno è stato la gestione degli NPL (Non Performing Loans), in italiano i “crediti ad andamento anomalo”, cioè quei crediti deteriorati che è difficile recuperare.

  

Due gli strumenti che sono stati approfonditi insieme all’intera rete dei direttori di filiale: “Nella prima parte -spiega il direttore generale- si è parlato di PEG, una pratica elettronica di gestione che consente di monitorare tutte le posizioni, a partire da quelle in bonis a quelle deteriorate, in modo da controllare il rischio di credito. Si tratta di uno strumento di tracciabilità del processo, utilizzabile per il monitoraggio e la gestione dell’eventuale recupero di una posizione, fino ad una sua eventuale diversa riclassificazione. La PEG dunque consente dunque di inquadrare i diversi fenomeni in tutta la loro completezza, fin dai primi indicatori di anomalia. È inoltre uno strumento che serve a tutti, anche a chi non ha gestito in prima persona una eventuale posizione: dagli operatori, ai direttori di filiale, alla direzione della Banca”.

 

Altro argomento all’ordine del giorno è stato lo strumento del Monitoraggio del Credito, associato alle politiche che la capogruppo ICCREA ha già adottato e che tutte le BCC aderenti dovranno adottare nei prossimi mesi. “Il compito di un direttore di filiale oggi -sottolinea Solimeno- non è soltanto quello di seguirla da un punto di vista commerciale, ma anche quello di far sì che tutto il lavoro prodotto in tal senso poi non si disperda. Le eventuali anomalie sulle posizioni si traducono in accantonamenti, e quindi in perdita di importanti risorse per la Banca”.

Anche la Banca del Cilento, dunque, si appresta ad allinearsi al modus operandi che è unico per tutto il gruppo ICCREA. Una omogeneità che allo stesso tempo riguarda da un lato tutte le filiali della Banca del Cilento, e dall’altro tutti gli Istituti di Credito Cooperativo aderenti al Gruppo ICCREA. “Oggi diventa fondamentale per le Banche di Credito Cooperativo – chiarisce il direttore generale della Banca del Cilento- assicurarsi che tutto quello che si produce da un punto di vista commerciale, e quindi economico e reddituale, poi non si disperda per far fronte ad eventuali posizioni anomale. Bisogna quindi gestire anche queste posizioni -conclude Solimeno- in una ottica di risoluzione, che può essere la loro esatta riclassificazione, o anche il rientro in bonis, a garanzia della Banca e dei suoi stessi utenti”.

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