Morte di Simon Gautier: polemiche sui soccorsi. Il Codacons Vallo di Diano: “Serve anche in Italia il numero unico di emergenza”

“Sono stati compiuti errori fin dall’inizio, da quando è partita la macchina dei soccorsi”. E’ quanto hanno dichiarato all’Ansa alcuni dei 24 amici di Simon Gautier giunti nel Golfo di Policastro dalla Francia per partecipare alle ricerche del loro amico, trovato purtroppo privo di vita ieri in un dirupo a San Giovanni a Piro. In particolare gli amici di Simon hanno sottolineato: “Quello che è stato fatto negli ultimi giorni bisognava farlo fin dal 9 agosto, giorno in cui è scomparso Simon”. Ed in merito anche alla chiamata che il 27enne francese ha fatto al numero 118 per chiedere aiuto sono tante le polemiche: in Italia, infatti, rispetto al resto d’Europa non c’è la possibilità di attivare la localizzazione avanzata anche sui cellulari: il sistema denominato “Advanced Mobile Location”. In merito ai numeri di emergenza è intervenuto anche il Codacons Vallo di Diano. Nel 2011 l’associazione segnalò all’ex USL 57 di Polla la confusione che regnava sul numero 118 nel Vallo di Diano. Alle chiamate provenienti al numero di emergenza, a cui bisognava aggiungere anche il prefisso 0975, rispondeva la Centrale Operativa dell’Ospedale di Vallo della Lucania, contrariamente a quanto previsto dalla L.R. 2/94. “Ad ascoltare la drammatica chiamata al 118 del giovane francese Simon Gautier, che ha dovuto ripetere più volte il proprio nome ad un operatore che rispondeva dalla Basilicata, ci siamo resi conto, scrive Roberto De Luca del Codacons Vallo di Diano,  che questa inopportuna confusione travalica i confini del Vallo di Diano, per sconfinare nel vicino Cilento. A una chiamata al 118 effettuata da cellulare in una località presumibilmente vicina a San Giovanni a Piro risponde una centrale operativa della Basilicata.  Come non comprendere allora la meraviglia di alcuni cittadini francesi che, in vacanza a Scario, hanno lamentato la mancata localizzazione del giovane. Dallo scorso anno in Unione Europea, infatti, è stato attivato il numero unico dell’emergenza (112) con servizio di localizzazione avanzata, che traccia la chiamata entro un perimetro inferiore ai 100 metri. Questo grado di precisione contribuisce a migliorare l’efficienza e i tempi di risposta dei centri di emergenza. Da qui l’appello affinchè si provveda “ad attivare questo servizio”. “Ogni anno circa 300mila persone che chiamano i servizi di emergenza non riescono a descrivere la loro posizione, perché non sanno dove si trovano, oppure perché sono troppo giovani o gravemente ferite. In questi casi conoscere la localizzazione esatta del richiedente aiuto può aiutare i servizi di emergenza a reagire rapidamente e a salvare vite”.

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