La comunità di Piaggine scrive a Papa Francesco: “Faccia rimanere don John nella nostra Parrocchia”

La comunità di Piaggine le prova tutte e attraverso un suo cittadino, Angelo Prinzo, per scongiurare il trasferimento del parroco don John si appella a Papa Francesco. Con una lunga missiva,i fedeli spiegano al Santo Padre cosa sta accadendo nelle piccole comunità di Piaggine e Valle dell’Angelo, appartenenti alla Diocesi di Vallo della Lucania.”I fedeli di Piaggine e Valle dell’Angelo, si legge nel documento,sono vivamente turbati da una decisione del Vescovo, Sua Eccellenza Ciro Miniero, che, dopo averci inviato il nuovo parroco Don John Fredy Gutierrez Sanchez, nel mese di luglio, ne ha disposto la sostituzione il 10 settembre, nominando in sua vece don Loreto Ferrarese già parroco di Laurino e Campora”. Una decisione che ha scosso i fedeli. La loro scelta di occupare pacificamente la Chiesa, come forma di protesta contro la decisione del Vescovo ha fatto il giro del mondo. Due sono le motivazioni spiegate a Papa Francesco che fanno opporre fermamente i fedeli a questa decisione: “Don John, spiegano,  in due mesi di attività parrocchiale aveva conquistato tutti e suscitato un rinnovato spirito di vicinanza alla fede cristiana con un modo di fare “francescano” ispirato alle parole di Sua santità e del poverello di Assisi che guida il Pontificato di Sua Santità. Non c’è ammalato che non abbia ricevuto la visita a casa di Don John, non c’è bambino che con l’inizio dell’anno scolastico non abbia ricevuto un dono da Don john, non c’è giovane che non sia stato invitato alle attività parrocchiali. Tutto questo in comunità avvilite da un isolamento sociale, geografico e politico che con l’attività di Don John hanno visto riaccendersi una speranza e trovato un faro verso cui far rotta.
L’altra ragione è che il parroco assegnatoci già regge altre due parrocchie, le distanze sono enormi (Piaggine-Campora sono 25km) e ci chiediamo come possa, con tutta la buona volontà, essere ossequioso dei compiti di cura pastorale che gli vengono assegnati”. Dal giorno in cui è giunta la notizia nelle due comunità, quotidianamente la Chiesa è “occupata” dalla fine della Santa messa delle 18,00 sino a mezzanotte.  Noi semplicemente preghiamo per il nostro parroco con la speranza che il Signore ascolti le nostre preghiere. Continueremo sino al 29 settembre, giorno ultimo in cui, se non ci saranno ripensamenti, saremo costretti a salutare padre John. Infine l’appello al Santo Padre: “Facciamo appello a Sua Santità ed al cuore francescano che ispira la Sua Missione perché questa scintilla di amore portata tra le nostre popolazioni non venga soffocata e spenta, facciamo appello per i bambini e i loro sorrisi, per gli ammalati e il conforto che ad essi è dovuto, per un popolo che ha ritrovato una unità che pensavamo perduta”.

 

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