Truffe telefoniche tra Sanza e Caselle: scoperti e arrestati due persone. Colpi anche da 8mila euro

All’alba di questa mattina i carabinieri della Compagnia di Sapri guidata dal capitano Matteo Calcagnile, hanno arrestato due persone dell’hinterland Napoletano accusati di truffa aggravata per degli episodi avvenuti tra Sanza e Caselle a luglio 2019. Le indagini guidate dal luogotenente Antonio Russo, comandante della stazione di di Sanza coadiuvate dalla Procura di Lagonegro, ha permesso di far luce sugli autori di una serie di truffe telefoniche avvenute nella zona.

Il modus operandi prevedeva un contatto telefonico su soggetti ben studiati, per lo più anziane donne, in cui l’interlocutore si fingeva essere l’avvocato del figlio il quale si era reso protagonista di un grave incidente mortale in cui era rimasta senza vita un’altra persona. La situazione veniva resa veritiera ponendo sullo sfondo della conversazione un uomo che si disperava e chiedeva giustizia. Per porre rimedio all’accaduto e poter scarcerare il figlio arrestato, alle donne veniva chiesto di pagare in contanti la somma di 8000 euro e nel caso in cui non avessero subito tutta la disponibilità, era sufficiente racimolare il più possibile, compresi anche monili in oro e gioielli.  Il tutto veniva poi consegnato a un sedicente collaboratore dell’avvocato che passava direttamente a casa a ritirala. L’attività della Stazione ha portato all’individuazione dei soggetti coinvolti a partire dall’analisi di telecamere di sicurezza pubbliche e private e tabulati telefonici. Di fondamentale importanza è stato poi il riconoscimento da parte delle vittime, che ha permesso di avere la conferma dei dati raccolti.

I due uomini F.V. classe ’98 residente a Portici (NA) e D.L.G. classe ’86 residente a Napoli, ora sono ristretti ai domiciliari con divieto di comunicare con persone diverse dai loro stretti familiari.

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