Consorzio Piano Sociale di Zona nel caos tra bandi annullati, coop in guerra e lavoratori declassificati

“Comunicazione di annullamento della procedura negoziata per l’affidamento della conduzione del servizio di Assistenza Domiciliare Socio-Assistenziale (SAD) e di Assistenza Domiciliare integrata”. È l’ultimo capitolo di una vicenda intricata e piena di nodi e complicazioni che riguarda i servizi sociali nel Vallo di Diano, la loro gestione, il mondo del terzo settore e quindi rimanda al Consorzio Sociale, ex Piano sociale di Zona e alla politica del comprensorio in quanto l’assemblea e il CdA del consorzio sono rappresentati dagli amministratori dei comuni dell’ambito. L’incipit dell’articolo è – in parole povere – l’annullamento di un bando di gara, già concluso e con dei vincitori che porta alla luce però numerose ombre.

Bisogna ripartire dal 12 giugno, con la pubblicazione dei bandi per aggiudicare I servizi di assistenza domiciliare ad anziani e disabili, per meglio comprendere ciò che sta succedendo nel Vallo di Diano con difficoltà per cooperative, lavoratori, utenti e lotte politiche . Tre sono i criteri per la valutazione delle proposte progettuali e la conseguente attribuzione dei punteggi e definizione delle graduatorie: valutazione dei requisiti amministrativi; il progetto tecnico; l’offerta economica più vantaggiosa. Il 28 giugno si chiude il bando e da lì in poi spuntano le ombre. Il 21 agosto, a gara conclusa, – da documenti in nostro possesso – arriva ai concorrenti una comunicazione da parte di Antonio Florio, direttore del Consorzio, con la quale si ridefiniscono i criteri di calcolo dell’offerta economica. Il 28 agosto su Mepa (la piattaforma che “gestisce” il tutto) vengono comunicati i vincitori del bando. A questo punto per le cooperative escluse – tutte del Vallo di Diano – qualcosa non torna e fanno istanza per accedere agli atti. I parametri e i criteri di calcolo del punteggio relativo offerte economiche sono gli stessi del bando precedente, ma in questo caso sono stati reinterpretati secondo nuovi criteri. Qualcosa non torna, secondo i rappresentanti delle coop.

In tutto ciò infatti nulla appare sull’albo pretorio del Consorzio e molti documenti – secondo quanto accusato – non sono rintracciabili per verificare l’iter dell’aggiudicazione. Viene quindi chiesta la rettifica del punteggio – in autotutela – senza risposta da parte del Consorzio. Da quanto ci risulta, gli scontri verbali e le tensioni tra cooperative e politici del territorio, sono veementi. Anche perché nessuno interviene nonostante note scritte inviate a tutti i sindaci per spiegare la situazione. I primi a chiedere lumi sono il vice sindaco di Atena Lucana, Francesco Manzolillo e il sindaco di Pertosa, Michele Caggiano. Poi sono scintille anche tra il Consorzio e Michele di Candia, primo cittadino di Teggiano. Che qualcosa non torna lo si evince ancor di più il 23 settembre quando il Consorzio notifica la proroga dei servizi alle cooperative “uscenti” fino al 31 ottobre. Le coop che hanno vinto il concorso sarebbero dovute entrare in corsa il primo ottobre. In più c’è una batosta per chi lavora per le Coop. Il Consorzio infatti comunica in modo unilaterale il riconoscimento della spesa relativa al personale pari ad un primo livello nonostante precedentemente il Consorzio stesso ne aveva richiesto l’aumento. Da aggiunge, in sede di gara, sono state date indicazioni preventive a riguardo. La situazione del terzo settore si fa incandescente. Le cooperative fanno quadrato, si incontrano e presentano un documento per evidenziare quanto avvenuto. Tra bandi che non tornano e dipendenti che saranno pagati di meno i nodi si moltiplicano. A margine di questa situazione non si possono dimenticare le voci di proteste che sono emerse nel corso del mese da Sanza (per asilo nido), per la gestione di alcune problematiche a Sala Consilina, per i continui dubbi sul bilancio del Consorzio e infine, ma non in ultimo, i dissidi politici per il Cda con Manzolillo e Giuseppe Rinaldi, sindaco di Montesano, sul piede di guerra. E altri amministratori pronti ad assecondarli.

In tutto ciò si ritorna alla comunicazione iniziale, il bando viene annullato, le cooperative del Vallo di Diano comunque hanno dato mandato agli avvocati – che già avevano preparato i ricorsi – di verificare l’intera procedura e comprendere, dal punto di vista legale cosa sia accaduto. Dal punto di vista politico toccherà agli amministratori locali dare delucidazioni sull’intera gestione dei servizi sociali del comprensorio. Dovranno arrivare anche risposte sui fondi, sulle cifre che spettano alle cooperative (ingenti, tanto che è stato necessario chiedere supporto a istituti di crediti), sui debiti dei Comuni verso il Consorzio, sul perché il Consorzio non chiede interventi per aver quei fondi e perché i Comuni non pagano. Da questo punto di vista occorre dire che i primi cittadini hanno fatto richiesta al Consorzio delucidazioni su servizi e costi. E si tratta di una situazione che diversi anni di “anzianità”. Che risale a quando il bilancio dell’ex Piano sociale di Zona era all’interno di quello del Comune di Sala Consilina. Una vecchia problematica che porta conseguenza tuttora.

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